Storico sì alla Camera le unioni civili sono legge Esultano le associazioni gay
Dopo più di un decennio di tentativi falliti e attese frustrate, il Parlamento approva una legge che riconosce le unioni civili. Un passaggio senza precedenti, salutato dal premier Matteo Renzi con un sms inviato ai deputati del Pd: «Avete contribuito a scrivere una pagina di storia». Il via libera finale è sancito da 372 sì, 51 contrari e 99 astenuti, mentre sul voto di fiducia la maggioranza – verdiniani compresi – si ferma a quota 369 (con 193 contrari, tra cui i grillini, e 2 astenuti). «Oggi è un giorno di festa – si rallegra il capo del governo, parlando a Radio Capital – L’Italia fa un passo avanti. Certo, ci sono le polemiche di chi voleva di più e di chi voleva di meno, rimpianti e amarezze: ma noi sentiamo una gioia molto forte».
Alcuni fotogrammi segnano questa giornata inedita. In Aula, il deputato del Pd e attivista per i diritti degli omosessuali Alessandro Zan non trattiene le lacrime: «Ci aspettano altre sfide importanti ». In Transatlantico, l’ex parlamentare transessuale Luxuria scatta selfie con i dem. Esultano le associazioni gay in piazza Montecitorio. Matteo Salvini, intanto, fa parlare di sé per l’invito rivolto ai sindaci a non applicare le nuove regole.La replica, secca, è affidata innanzitutto a Maria Elena Boschi: «I sindaci – ricorda il ministro delle Riforme – devono semplicemente applicare le leggi». Ancora più netto, se possibile, il presidente del Consiglio: «Se a Padova il sindaco Bitonci non vorrà celebrare le unioni civili, lo farà qualcun altro da lui delegato: il Comune ha l’obbligo e la responsabilità giuridica di farlo». Una sfida da giocare in ogni caso, così Renzi giudica la partita appena conclusa sul ddl Cirinnà : «Nessuno ha fatto calcoli con i sondaggi alla mano – assicura – Se uno deve perdere i voti per una battaglia giusta, li perde». Proprio in base a questo ragionamento, il premier non sembra preoccuparsi neanche delle resistenze di una parte del mondo cattolico: «Si tratta di un atteggiamento atteso e persino comprensibile – assicura – Mi sembra solo un po’ fuori luogo chi collega la legge con il referendum costituzionale».
A sostenere il provvedimento nel voto finale c’è anche Sinistra Italiana. Esulta Nichi Vendola: «Grazie a chi non si è mai arreso all’oscurantismo, ora si approvi una legge contro l’omofobia». Votano sì anche alcuni deputati di Forza Italia. Tra loro, Stefania Prestigiacomo, Nunzia D Girolamo, Elio Vito, Giorgio Lainati e Laura Ravetto, che spiega: «Fra il qualcosina e il nulla, io voto il qualcosina».
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