Francia, battaglia contro il “Jobs Act”
PARIGI. Una nuova giornata di proteste e scontri in tutta la Francia contro la riforma del lavoro. Continua il braccio di ferro tra il governo socialista e il movimento di piazza che si oppone alla legge El Khomri. «Non cedo, questa legge passerà », ha annunciato ieri mattina François Hollande che la settimana scorsa ha fatto approvare la legge in prima lettura grazie al “passaggio in forza” (una fiducia senza voto) sul parlamento diviso. La risposta della piazza è arrivata: 68mila manifestanti in tutto il paese secondo le autorità, 220mila secondo gli organizzatori. La mobilitazione guidata dai sindacati più duri e da associazioni di studenti non arretra, ma è sempre più incontrollabile con gruppi di giovani incappucciati che si infiltrano tra i manifestanti.
A Parigi il quartiere Montparnasse è stato teatro di una guerriglia urbana tra agenti e “casseurs”, gli infiltrati, con il corteo paccato a metà. La mattina a Nantes ci sono stati diversi incidenti, con negozi e banche saccheggiati, un fotoreporter ferito. Il ministero dell’Interno ha comunicato il fermo di 87 persone per gli incidenti. Neppure il cordone di celerini e il servizio d’ordine dei 7 sindacati che avevano convocato lamanifestazione sono riusciti ad evitare il degenerare della manifestazione.
«Manifestare è un diritto, distruggere è un reato», ha ribadito Hollande. Nell’ambito delle rigide regole dello stato d’emergenza, a 53 manifestanti era stato recapitato un divieto della prefettura a tornare nei cortei. Il tribunale le ha annullate quasi tutte, accogliendo l’osservazione degli avvocati che «non si può impedire a nessuno di manifestare, è una violazione delle libertà fondamentali». Vicenda singolare quella del fotoreporter noto con lo pseudonimo di Nno-Man, già fermato come casseur e raggiunto dal divieto. Anche per lui il giudice ha deciso di cancellare l’ordinanza del prefetto ma il fotografo è stato di nuovo bloccato mentre cercava di accedere al cuore della manifestazione, per poi finalmente accedere da un altro lato. Nei prossimi giorni la protesta continuerà con scioperi annunciati di camionisti, ferrovieri, macchinisti, controllori di volo. Domani è prevista un’altra giornata nazionale di mobilitazione. A Parigi manifestano anche i poliziotti, oggi, che denunciano continue aggressioni e “la haine anti flics”, l’odio anti sbirri.
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