Bolzano di fronte al boom di CasaPound

Bolzano di fronte al boom di CasaPound

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BOLZANO Bolzano è tornata alle urne dopo 8 mesi di commissariamento. La nuova legge elettorale, ideata per ridurre la frammentazione, con una tripla soglia di sbarramento ha fatto il suo lavoro tenendo fuori dal consiglio 7 delle 17 liste in campo. Il 22 maggio si andrà al ballottaggio: con il 22,3%, il candidato del centrosinistra Renzo Caramaschi è davanti a Mario Tagnin (centrodestra più Lega) di 4 punti e, se avrà l’appoggio dell’Svp, si ritroverà la strada spianata. Ma il risultato del M5S e di CasaPound è di tali proporzioni da guastare la festa. Al centrosinistra ma anche all’Svp che, pur essendo diventata la prima forza cittadina con il 17%, vede affermarsi «un populismo che purtroppo avanza in tutta Europa».

Il voto di domenica , ha letteralmente spazzato via la sinistra. Né Rifondazione né Sinistra italiana, entrambe all’1,5%, riescono a entrare in consiglio comunale, si salvano invece i verdi che superano il 6%. In compenso cresce il voto di protesta. Il Movimento 5 Stelle, con il 12% diventa la terza forza («un risultato straordinario» dice Grillo) dietro Pd ed Svp superando anche la Lega che invece rispetto allo scorso anno perde oltre 2 punti scendendo dall’11 al 9%. A beneficiarne è CasaPound che sfiora il 7% diventando il quinto partito in città («incredibile» esulta il leader nazionale Iannone). Nei quartieri popolari di don Bosco e Firmian, il candidato Maurizio Puglisi Ghizzi supera il 10% doppiando quello di Fratelli d’Italia, l’ex deputato Pdl Giorgio Holzmann.

Il successo dei «fascisti del terzo millennio» nasce da lontano. Andrea Bonazza, ormai leader indiscusso, ne è l’artefice principale. Ha iniziato 10 anni fa gestendo un bar e conducendo una trasmissione su radio bandiera nera. Poi ha aperto uno studio di registrazione e lo spazio sociale Rockaforte dove si svolgono conferenze e cene di autofinanziamento. In una città da sempre sensibile agli slogan nazionalisti ha trovato il terreno di coltura ideale. Reclutando tra gli ultrà dell’hockey, Bonazza è stato capace di costruire un collettivo in grado di compiere azioni eclatanti come l’occupazione dell’istituto per l’edilizia sociale, più volte preso di mira in campagna elettorale. Una presenza che, giorno dopo giorno, si è fatta sempre più massiccia. CasaPound ha organizzato azioni di pulizia dei parchi, fiaccolate contro i centri profughi e rumorose contestazioni in consiglio comunale al grido di «prendiamo i politici a calci nel sedere». Alle parole sono seguiti i fatti. Lo scorso anno un gruppo di studenti di sinistra è stato aggredito, poco dopo il copione si è ripetuto al comizio di Matteo Salvini con i militanti di CasaPound che si sono scagliati contro chi contestava. A gennaio di quest’anno l’episodio più grave: il pestaggio di un 17enne per cui è stato rinviato a giudizio Davide Brancaglion, numero tre del movimento, che domenica è stato confermato nel consiglio di zona con oltre 200 preferenze.

Il risultato ha sconvolto la politica locale. «È una vergogna che un movimento che si ispira al fascismo ottenga un simile risultato ma purtroppo i populismi avanzano in tutta Europa, segno che i partiti tradizionali non sono in grado di dare risposte ai cittadini» commenta il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Sulla stessa linea Christoph Baur, candidato sindaco dell’Svp, che chiede «alle forze democratiche di isolare i neofascisti». Impresa non facile tenuto conto che Bonazza è il terzo candidato più votato di tutta la città .

Marco Angelucci



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