by Virginia Piccolillo, Corriere della Sera | 7 Aprile 2016 9:53
POTENZA Parlerà Federica Guidi. E parlerà a lungo oggi davanti ai magistrati di Potenza che indagano il suo «ex», Gianluca Gemelli, e il suo «clan». Ieri l’ex ministro dello Sviluppo economico ha fatto sapere di essere «serena». E di prepararsi «nei dettagli» all’interrogatorio in cui verrà ascoltata come persona informata sui fatti. Salvo colpi di scena. Se dovesse trasformarsi da testimone in indagata, la sua qualifica precedente di ministro, farebbe passare la competenza dell’indagine al Tribunale dei ministri.
Il caso Guidi e le rivelazioni che potrebbe decidere di fare stanno mandando in fibrillazione il mondo politico. Il voto della mozione di sfiducia al governo presentata dal Movimento 5 Stelle è stato fissato per il 19 aprile, due giorni dopo il referendum sulle trivelle.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi, che ha annullato la visita a Matera (come il ministro dell’Interno, Angelino Alfano) ha ricevuto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ed è tornato a rivendicare l’emendamento sul sito petrolifero di Tempa Rossa (che ora non c’è più). E ha rimarcato: «È stato presentato di giorno, mica di notte, e pure subemendato». Mentre quello che ha introdotto il reato di disastro ambientale «è stato presentato di notte». E ha aggiunto: «Ve la immaginate la Basilicata senza l’Eni e senza la Fiat a Melfi? Noi agevoliamo la presenza delle imprese sul territorio, con assoluto rispetto delle norme, come giusto che sia».
Una rivendicazione che non sposta nulla ai fini dell’indagine: il procuratore di Potenza, Luigi Gay, in una nota ha smentito chi aveva parlato di «attività investigativa su provvedimenti legislativi» o su «atti di natura politica» e ha escluso «indagini sulla Legge di stabilità 2016». E che non potrà sottrarre Guidi alle sue responsabilità politiche. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando è intervenuto sulle parole di Renzi per gettare acqua sul fuoco: «Nessuna volontà di delegittimare la magistratura» .
Guidi sarà alle 10 in procura. Come ex convivente di Gemelli può avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma ieri ha fatto sapere di aver «ricostruito due anni di lavoro» al ministero dello Sviluppo. Di aver «riletto anche molte note ministeriali» e di aver «preparato alcuni appunti specifici legati all’emendamento» sulle attività petrolifere. Quello «sblocca-Tempa Rossa» oggetto delle telefonate con Gemelli al quale riferiva tempi e anticipava il buon esito («Maria Elena è d’accordo»). E lui incassava il risultato e lo metteva a frutto per ottenere in cambio appalti. Però non potrà negare quelle pressioni e dovrà spiegare perché le avallò. «Secondo me finirà malissimo per il governo», profetizza Beppe Grillo a «La Gabbia». E invita i cittadini a «votare sì al referendum anche senza capire». Anche Giachetti (Pd) ha annunciato che andrà a votare e Speranza voterà sì. Presenta un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, la portavoce lucana M5S Mirella Liuzzi: «il favore al fidanzato del ministro Guidi, permette finalmente di far luce sullo scandalo ambientale che da anni i cittadini lucani subiscono».
Virginia Piccolillo
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