Il Papa incontrerà i rifugiati a Lesbo
È da 16 anni che un Papa non va in Grecia. L’ultimo fu Karol Wojtyla nel 2000. Ma il prossimo 14 e 15 aprile Bergoglio vi andrà in visita forse per due giorni raggiungendo l’isola di Lesbo. La sua intenzione, diramata a sorpresa da alcuni media greci, confermata dalla Chiesa locale e non smentita dal Vaticano che sta anzi preparando il viaggio, anche se è cauto sui dettagli, è quella di manifestare la propria vicinanza ai profughi. Sarà insomma un altro grande gesto a una frontiera — perché da Lesbo in questi giorni i migranti espulsi vengono rimpatriati in Turchia — dopo la visita a Lampedusa del 2013, il suo primo viaggio da Papa, e la messa celebrata a Ciudad Juarez, al confine tra Messico e Stati Uniti, il 17 febbraio scorso. Ma anche un’altra mossa della geopolitica del Papa, tesa ad allargare gli spazi della sua azione su un tema, rilevante a detta di tutti i governanti, ma sul quale poi il Pontefice argentino è capace di intervenire direttamente. E qualcosa di simile farà, anche se per motivi diversi, il 16 aprile, Angela Merkel, che a quanto ha annunciato ieri il premier turco Ahmet Davutoglu andrà nel sud dell’Anatolia per inaugurare un centro profughi. Il cancelliere tedesco è in questo frangente l’alleato più prezioso per il presidente Tayyip Erdogan, proprio sull’emergenza migranti. Ad accompagnare Bergoglio sarà il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, con un’agenda ancora tutta da definire. Ad accogliere il Papa ci saranno il presidente greco Prokopis Pavlopoulos e il premier Alexis Tsipras.
Una visita che arriva in un momento caldo, mentre l’accordo tra Unione Europea e Turchia è appena entrato in vigore. Un’intesa su cui la Chiesa cattolica non ha nascosto la sua contrarietà, giudicandola a scapito di coloro che cercano rifugio. Due giorni fa sono arrivati in Turchia i primi 202 profughi in partenza da Lesbo e Chio. Ieri Ankara ha annunciato che l’arrivo di altri 200 migranti, previsto per oggi, «è stato rinviato a venerdì perché la Grecia non è in grado di trasferire queste persone», a quanto ha dichiarato un responsabile turco sotto anonimato.
Secondo quanto anticipa il quotidiano tedesco Die Welt, la Commissione europea vuole proporre un’ampia riforma del sistema d’asilo, in modo da trasferire la responsabilità del trattamento dai livelli nazionali a quello europeo. Al Passo del Brennero, dopo gli scontri fra attivisti italiani e polizia austriaca, la situazione ieri è tornata normale. Ma intanto l’esercito austriaco si è schierato con i primi cento uomini (un contingente che salirà in caso di emergenze) per sorvegliare il proprio confine, ed evitare così l’ingresso di migranti giunti via mare in Italia.
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