by Angelo Mastrandrea, il manifesto | 9 Aprile 2016 10:39
Era uno dei super ricercati della strage di Parigi del 13 novembre, e probabilmente ha avuto un ruolo pure in quella di Bruxelles (era lui l’ “uomo col cappello” immortalato dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di Zaventem insieme ai fratelli kamikaze el Bakraoui?). Mohamed Abrini è stato preso ieri pomeriggio ad Anderlecht, quartiere di Bruxelles che confina con Molenbeek che dà il nome alla principale squadra di calcio cittadina. La procura belga ha fatto sapere che nell’operazione sono stati effettuati numerosi arresti, tutti legati agli attentati nella capitale belga: tra questi potrebbe esserci Osama K., inquadrato la mattina degli attacchi terroristici dalle telecamere interne alla stazione Pétillon della metropolitana insieme a Khalid el Bakraoui. Potrebbe essere lui il secondo attentatore della fermata Maelbeek.
Del trentenne Abrini era stata diffusa una foto segnaletica e si conoscevano alcuni fermo-immagine, presi dalle telecamere fisse in un’area di servizio alla periferia di Parigi: l’uomo era con Abdeslam Salah a bordo di una Renault Clio che sarà utilizzata due giorni dopo per gli attentati. Secondo la tv belga Rtbf, sarebbe stato lo stesso Abrini ad acquistare nel centralissimo centro commerciale City2 di Bruxelles le valigie usate per l’attacco nella capitale belga. Il suo dna sarebbe stato trovato anche nell’appartamento di Schaerbeek da cui sono partiti i kamikaze per l’aeroporto.
Nel frattempo, è slittata l’estradizione di Abdeslam Salah in Francia. A spiegarne il motivo è stato il suo avvocato Sven Mary: “Deve essere ancora ascoltato in Belgio in un altro dossier”, relativo alla sparatoria del 18 marzo nel covo di Forest, nella quale un uomo rimase ucciso e altri due riuscirono a scappare. Nella casa sono state trovate tracce di dna di Salah e gli inquirenti sospettano che fosse uno dei fuggitivi. La “primula rossa” dello jihadismo europeo sarà poi arrestato due giorni dopo a Molenbeek e sarebbe stato proprio il suo fermo a spingere gli attentatori a entrare in azione prima del previsto, abbandonando una parte del piano. Salah non è stato sentito per gli attentati di Bruxelles, anche se si sospetta che, fosse stato ancora libero, avrebbe svolto un ruolo attivo, entrando in azione con un kalashnikov per le vie del centro della città.
Il quadro della cellula jihadista che ha seminato il terrore tra Francia e Belgio è sempre più chiaro. Najim Lachraoui è stato l’artificiere di entrambi gli attentati e si è fatto esplodere nell’aeroporto di Zaventem. Abdelhamid Abaaoud era invece la mente, anche dell’attacco di un anno fa nella redazione di Charlie Hebdo e al supermercato Hyperkacher di Parigi. E’ stato ucciso il 18 novembre scorso in un’operazione di polizia nel quartiere parigino di Saint Denis, conclusasi con cinque arresti e tre morti. I fratelli Ibrahim e Khalid el Bakraoui, Mohamed Abrini e Abdeslam Salah erano invece gli altri componenti. A loro vanno aggiunti i due kamikaze dello Stade de france (il franco-belga Bilal Hadfi e il siriano Ahmad Al-Mohamad) e i tre del Bataclan, nonché gli altri arrestati a Saint Denis e i tre fermati nell’arresto di Salah. In totale 21 persone.
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