by GOFFREDO DE MARCHIS , la Repubblica | 1 Marzo 2016 10:25
Adozione diretta per le coppie omosessuali come deterrente all’utero in affitto, stepchild con una “sanatoria” per i figli già nati, adozioni per i single, nuove norme per le pratiche internazionali. Questa è la griglia su cui lavorerà il Partito democratico per scrivere il disegno di legge sui figli adottativi. Una rivoluzione, certamente, che però marcerà con i piedi di piombo. E al suo interno un rischio: quello di non tagliare il traguardo entro la fine ella legislatura.
Il provvedimento porterà la firma del capogruppo alla Camera Ettore Rosato. Come dire: prima tutte le anime dem dovranno essere d’accordo, a nessuno sarà consentito fare battaglie personali come è avvenuto con la Cirinnà. Per scriverlo, però, i tempi saranno più lunghi degli annunci immediatamente succesivi al voto di fiducia sulle unioni civili. Settimane e non giorni per avere il testo scritto, qualche mese per portarlo nella commissione Giustizia, arrivo in aula del disegno di legge solo dopo la celebrazione del referendum costituzionale, ad ottobre.
Sui tempi lunghi rispetto al previsto pesa naturalmente il dibattito (quello civile s’intende) scaturito dalla nascita del figlio di Nichi Vendola e del compagno Ed Testa. E pesa anche il no secco di Ncd ad altre iniziative sui minori. Ma a giudicare dal lavoro avviato dal Pd, il partito di Renzi non vuole apparire rassegnato a tattiche dilatorie. Comincia oggi a Montecitorio, per esempio, la prima fase di un’indagine conoscitiva sulle adozioni. Il capogruppo in commissione Giustizia Walter Verini ha chiesto alla presidente Donatella Ferranti di convocare magistrati, avvocati, esperti del diritto di famiglia e del diritto minorile, associazioni che si occupano della materia. Permesso accordato. I gruppi parlamentari sono ora chiamati a fare dei nomi all’interno dello schema illustrato da Verini. Dopo di che la lista verrà scremata e la commissione avrà un mese di tempo per sentire i pareri. Verosimilmente le audizioni partono la prossima settimana.
Ma la dilatazione dei tempi è un dato di fatto, anche se il Pd spenderà il nome del suo capogruppo come primo firmatario la legge non seguirà una corsia preferenziale e rischia il binario morto. «Non andrà così — dice Verini — perché la forza del Partito democratico, di un partito unito trascinerà gli altri». Ma Rosato predica molta cautela. Le unioni civili sbarcheranno a Montecitorio a metà aprile e certamente un testo sulle adozioni non sarà pronto prima di quella data. «Nel cassetto non c’è ancora nulla, ma le idee sono abbastanza chiare», spiega il capoguppo. Questo significa che il Pd giungerà sicuramente a una sintesi e a un testo definito. Semmai è il percorso parlamentare ad apparire tormentato.
È vero che alla Camera i numeri sono molto diversi dal Senato. I dem partono dalla base gigantesca di 312 voti, appena quattro sotto la maggioranza assoluta. Ma l’autosufficienza manca anche a Montecitorio. E l’esito delle unioni civili a Palazzo Madama non sembra incoraggiante per la riapertura di un capitolo tanto delicato nella sfera dei diritti. Molto dipende da cosa ci sarà scritto nella legge, dalle garanzie per i minori e dalle nuove opportunità che si offriranno a bambini che non hanno una famiglia, non hanno affetti. Anche perché la legge non è dedicata solo agli omosessuali, anzi dovrà essere un modo per velocizzare le pratiche per tutti, a cominciare dalle coppie eterosessuali.
A Palazzo Chigi è insediata, dal 30 aprile 2014, la commissione per le adozioni internazionali, presieduta dal magistrato Silvia Della Monica. Un comitato che lavora sui bilaterali tra i Paesi, ha un sito aggiornato e ricco di informazioni. Della Monica, già senatrice del Pd, sarà sicuramente una delle persone audite nel mese di ricognizione. Domani invece si riunirà l’assemblea del gruppo della Camera per un ordine del giorno che recita così: «Discussione preliminare sulle adozioni». Si capirà anche da quel confronto quante chanche di camminare ha un disegno di legge per genitori e figli adottivi, se c’è la volontà di andare avanti o se qualche deputato dem preferisce fermare tutto o se la griglia predisposta da Verini, Rosato e Ferranti può essere accettata o va subita stralciata qualche voce. Insomma si capirà se il Pd riuscirà a evitare le divisioni del Senato.
Alla Camera sono già depositate alcune proposte di legge sulle adozioni. L’obiettivo del Pd è assorbirle e fare del suo il testo base. Con tutte le insidie dimostrate dal voto in Senato sulle coppie gay.
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