Irlanda: illegale l’elettroshock a persone non consenzienti
Amnesty International d’Irlanda ha accolto con favore l’emendamento approvato dal Dáil (la Camera Irlandese) sull’Atto 2001 della Salute Mentale, eliminando la possibilità di somministrare la terapia elettroconvulsiva (TEC – più conosciuto come elettroshock) alle persone contro la loro volontà.
L’emendamento elimina il termine “riluttante” dalla legge, in modo che la TEC non possa più essere somministrato a pazienti che abbiano capacità decisionale e rifiutino tale trattamento.
Secondo Colm O’Gorman, direttore esecutivo di Amnesty International Irlanda:
“Oggi la TEC può essere imposto, anche a persone in grado di prendere la decisione di rifiutare tale trattamento. Per molti anni questo è stato un serio problema riguardante i diritti umani. L’emendamento di oggi è molto importante.”
Amnesty International ha però ammonito che la legge ha bisogno di una riforma molto più ampia; in particolare le disposizioni sul trattamento sanitario obbligatorio.
Continua O’Gorman:
“Questa è solo una delle molte disposizioni della legge che destano preoccupazioni dal punto di vista dei diritti umani. Da nove mesi è stata pubblicata la relazione del gruppo di esperti istituito dal Dipartimento della Salute allo scopo di rivedere la legge, chiedendo urgenti riforme.
E’ urgente rivedere la legge per tutelare i diritti delle persone con problemi di salute mentale, affinché possano prendere decisioni riguardo il loro trattamento, in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.”
Anche in Italia, in seguito ai numerosi episodi recenti di morte per TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) è cresciuto il dibattito sui diritti dei pazienti psichiatrici. Nella pratica quotidiana, la legge 180/74 (cosiddetta legge Basaglia) è stata stravolta: l’azione coercitiva, che Basaglia intendeva fosse un’eccezione, è ridivenuta routine, con centinaia di migliaia di TSO e contenzioni all’anno.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus
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