Mali, attacco contro gli istruttori militari Ue. «Ucciso assalitore»

by Stefano Montefiori, Corriere della Sera | 22 Marzo 2016 12:28

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PARIGI Intorno alle 20 di ieri sera alcuni uomini hanno dato l’assalto all’hotel Nord Sud Azalaï di Bamako, capitale del Mali, dove alloggiano i militari della missione di formazione dell’Unione europea in Mali (Eutm). L’attacco è durato circa un’ora ed è fallito: un presunto jihadista è stato ucciso e gli altri sono stati messi in fuga.

L’albergo si trova nel quartiere residenziale Aci 2000, le ambasciate occidentali hanno raccomandato ai propri connazionali di non uscire di casa. Il Mali è uno dei fronti più importanti della lotta globale al terrorismo islamico, perché nel Nord del Paese sono molto attivi gli uomini di Aqmi (Al Qaeda nel M aghreb islamico) che all’inizio del 2013 stavano per prendere il controllo della capitale Bamako. L’intervento militare francese scongiurò la nascita di uno Stato islamista nel cuore del Sahel, ma le forze jihadiste non hanno mai smesso di condurre operazioni puntuali per impedire la messa in sicurezza del Paese.

Nel 2015 tre gravi attentati hanno co lpito il Mali: il 6 marzo sono morte cinque persone al bar ristorante La Terrasse, l’8 agosto 12 persone sono state uccise a Sévaré, e il 20 novembre l’attacco all’hotel Radisson Blue fece 20 morti. Anche l’attacco alla spiaggia ivoriana di Grand Bassam con 19 vittime il 13 marzo scorso sembra essere stato organizzato in Mali, ieri tre maliani sono stati arrestati.

La missione europea Eutm ha il compito di addestrare l’esercito regolare del Mali nella lotta contro i terroristi. La guida è affidata al generale di brigata tedesco Werner Albl, e partecipano anche una ventina di militari italiani. La missione europea è in appoggio all’operazione francese Barkhane, che nell’agosto 2014 ha preso il posto della Serval. Se quest’ultima aveva il compito immediato di ripristinare l’integrità territoriale del Mali e evitare il formarsi di un santuario per i terroristi, l’operazione Barkhane ha il compito più delicato di stabilizzare tutta la regione del Sahel, un territorio grande quanto l’Europa. Negli ultimi mesi le azioni terroristiche nell’Africa occidentale si sono intensificate, toccando per la prima volta il Burkina Faso e la Costa d’Avorio mentre molti temono che il prossimo Paese bersaglio dei terroristi possa essere il Senegal.

Stefano Montefiori

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