L’ultima gita delle ragazze Erasmus «Sette italiane tra le 13 vittime»

L’ultima gita delle ragazze Erasmus «Sette italiane tra le 13 vittime»

Loading

Alba tragica ieri per la Spagna, per l’Italia, per l’Europa. Un pullman di studenti universitari Erasmus di ritorno dalla festa dei falò di Valencia ha invaso la corsia opposta ed è stata una strage: tredici vittime, tutte studentesse che avevano scelto Barcellona per un periodo di studi universitari. Dopo la serata valenciana di fuochi e magia un nero destino le ha unite nel sonno a Freginals, dalle parti di Tarragona, sulla costa meridionale catalana.

Una curva, una sterzata improvvisa e poi solo sangue e lamiere. Ai 57 studenti di ventidue nazionalità, quasi tutti europei, mancava un centinaio di chilometri a piazza di Spagna, Barcellona, la meta. «Ci sarebbero fino a sette vittime italiane ma non c’è certezza», ha annunciato la Farnesina dopo una giornata di paura, che ha mandato nel panico per ore i parenti degli studenti di Erasmus. Il bilancio è peggiorato da diversi dispersi e dai ventotto feriti. In serata è trapelato il nome di Valentina Gallo, di Firenze, come una delle vittime; tra i feriti Annalisa Riba, piemontese, ricoverata a Tarragona con una sua amica di corso, Serena Saracino, Elena Maestrini di Gavorrano (Grosseto). Fin qui, i crudi numeri della strage. Quanto alle cause del gravissimo incidente per il ministro degli Interni del governo catalano, Jordi Jané, non ci sono dubbi: «Errore umano». Jané ha così ricostruito la dinamica: «Il conducente si è spostato troppo sulla destra e quando ha toccato il guardrail ha sterzato improvvisamente sulla sinistra rovesciandosi su un lato e finendo per invadere la corsia opposta». Dall’altra parte il pullman si è schiantato contro una macchina con due persone a bordo, miracolosamente ferite, per poi chiudere la sua corsa in un fossato.

«Nessuna altra responsabilità sembra attribuibile», ha precisato il ministro alludendo alla società di gestione dell’autostrada. Mentre la polizia di Tortosa ha comunicato che l’autista, rimasto leggermente ferito, è indagato per omicidio plurimo colposo dovuto alla guida imprudente. «Pare non abbia mai causato incidenti in passato», hanno aggiunto gli investigatori. Dunque: colpo di sonno? Questa è l’ipotesi alla quale stanno lavorando gli inquirenti ma qualcosa di più si saprà solo quando verranno raccolte le testimonianze oculari degli studenti e dello stesso autista, interrogato ieri dalla polizia di Tortosa fino a tarda ora. Pare che la sua versione dei fatti sia più orientata al guasto meccanico. «Dice di aver sentito sbandare il pullman verso destra e di essersi spaventato».

A gettare un’ombra di sospetto sulla pericolosità del tratto autostradale, le dichiarazioni del sindaco del Freginals, Josep Roncero. «Quello è un punto nero», ha dichiarato ricordando come il luogo della sbandata sia stato teatro di altri incidenti, dovuti al fatto che la curva arriva improvvisa dopo un lungo tratto rettilineo. Ma le lapidarie parole del ministro sembrano escludere un nesso con la strage: errore umano. «Quello delle studentesse era l’ultimo di cinque pullman», ha spiegato a El País Alejandro Lopez, il proprietario della compagnia di autobus noleggiati dagli studenti di Erasmus per l’appuntamento di Valencia. «Siamo partiti alle quattro del mattino — ha aggiunto Lopez che domenica guidava anche uno dei pullman, il quarto —. Prima di superare il ponte sul fiume Ebro ho perso di vista l’ultimo pullman e ho avuto un brutto sospetto».

Lopez ha così deciso di fermarsi alla prima area di servizio per capirne di più. «Ho chiamato l’autista ma non mi rispondeva. Ho chiesto allora agli studenti di provare con i loro amici». Un messaggino su Whatsapp: abbiamo avuto un incidente mortale. Lopez ha preferito non creare il panico fra gli studenti degli altri autobus ancora ignari dell’accaduto. «La maggior parte di loro hanno saputo dell’incidente a Barcellona, l’ho fatto per non creare il panico». Lopez lavora da molti anni con gli universitari di Erasmus: «Quando si avvicina la festa di Fallas mi chiamano, mi dicono quanti sono e io fermo i pullman. Sono sempre tornati tutti senza problemi». Quello delle studentesse non è più tornato.

Andrea Pasqualetto



Related Articles

Kenia, di Silvia Romano nessuna traccia

Loading

Kenya. Sono passati 38 giorni dal rapimento della cooperante italiana. La polizia usa droni e pattugliamenti, ma i locali non aiutano più. Nelle aree remote non si investe e la sanità è assente: istituzioni viste come nemiche

Venezuela. Crisi energetiche, le bugie corrono sul filo dell’acqua di fogna

Loading

Alla comuna socialista el Panal 2021: «Abbiamo qui sorgenti pulite e controllate e in questa guerra economica, che è contro tutti, manteniamo calma e senso di comunità. Se qualcun altro ha bisogno da altri quartieri, venga pure»

Il Papa dona a Yatseniuk la penna per siglare la pace

Loading

Matteo Renzi promette sostegno al premier ucraino Arseny Yatseniuk

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment