by Anna Maria Merlo, il manifesto | 8 Marzo 2016 10:29
François Hollande ha decorato il principe erede dell’Arabia saudita, numero due del regime, Mohamed Ben Nayef, con la Légion d’honneur, la più alta distinzione francese. Ben Nayef è anche ministro degli interni e quindi responsabile della feroce repressione in atto in Arabia saudita: nel 2015 sono state eseguite 153 condanne a morte e quest’anno sono già 70 (47 nel solo giorno del 2 gennaio scorso), in gran parte oppositori politici.
Hollande aveva cercato di agire di nascosto: la cerimonia della Légion d’honneur non era indicata nell’agenda ufficiale dell’Eliseo, che segnalava, per venerdì scorso, un semplice incontro con Ben Nayef. Ma i sauditi hanno rivelato l’arcano. L’Eliseo, nell’imbarazzo, giustifica il gesto come «pratica protocollare corrente», anche se la spiegazione ufficiale fa riferimento agli «sforzi nella regione e nel mondo per la lotta al terrorismo». Una restituzione di favore, insomma, perché Hollande è stato di recente decorato con la medaglia dell’Ordine superiore del regno.
Ma la Légion d’honneur a Ben Nayef ha molto a che fare con il business: Ryadh, che ha già concluso nel 2015 contratti di acquisito di armi dalla Francia per più di 10 miliardi di euro, si è impegnata a pagare i 2,4 miliardi di un contratto di vendita di armamenti che in un primo tempo erano destinati al Libano, ma che l’Arabia saudita temeva finissero nelle mani dei suo nemici sciiti dell’Hezbollah.
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