I farmaci scomparsi

I farmaci scomparsi

Loading

AVANTI e indietro, da casa alla farmacia per due o tre volte, poi in coda dal medico, poi di nuovo in farmacia. «Allora, è arrivato?». «No, mi spiace signora, devo darle un’altra terapia». In Italia troppi farmaci scompaiono da un giorno all’altro, mettendo in crisi sopratutto i malati cronici. In una società iper medicalizzata, con decine di migliaia di medicine sugli scaffali ad alimentare il consumismo sanitario, si sperimenta l’assurdo di prodotti che non si trovano. Parkinson, malattie respiratorie gravi, epilessia, infezioni, artrite reumatoide, mal di testa, colesterolo alto, tumori, dolori di varia natura: sono tanti i problemi che rischiano di restare senza risposta o di obbligare i malati a cambiare cura. L’universo dei rimesi introvabili è sfuggente perché vario e in continuo divenire.

Difficile dire quante persone riguarda, ma sono almeno due milioni gli italiani che nell’arco di un anno si sentono dire che il loror farmaco non è disponibile. L’Aifa pubblica una lista delle carenze e l’ultima, del 29 febbraio, è lunga 97 pagine. Significa circa 1.200 prodotti, tenendo conto però anche di più dosaggi per le stesse specialità. Dentro ci sono medicine che non si trovano per problemi di produzione, ad esempio perché sono state calcolate male le forniture per il nostro Paese o c’è stato un rallentamento nel sito industriale. Poi ci sono le difficoltà distributive, ma anche le scelte aziendali legate allo scarso prezzo di vecchi medicinali, che anche se molto usati non fanno guadagnare e sono abbandonati.

A volte in difficoltà vanno solo certe zone d’Italia. E in questi casi spesso si è di fronte a un’altra causa delle carenze: l’esportazione parallela, che riguarda ciclicamente un centinaio di farmaci. Grazie alla legge sulla libera circolazione delle merci in Europa, distributori e grossisti, anche piccole farmacie, possono rivendere in Paesi che li pagano meglio farmaci destinati all’Italia. La pratica è antica ma è esplosa poco più di 3 anni fa. È quindi nota e stigmatizzata da Aifa e Ministero della Sanità. L’anno scorso Repubblica aveva sollevato il problema, e sono uscite circolari che vietano l’esportazione parallela di prodotti carenti. Il fenomeno però non si è interrotto perché è difficile scavalcare la norma Ue. Intanto tutti accusano tutti. L’industria se la prende coi grossisti, che a loro volta tacciano i produttori di mandare poche scorte. Sempre i grossisti attaccano i farmacisti-distributori. In mezzo restano i malati, che continuano a fare la spola tra casa, medico e farmacia a caccia della cura.



Related Articles

Borse in picchiata, Milano -4,7% L’Europa brucia 194 miliardi

Loading

Lo spread Btp-Bund torna sopra quota 480. Male anche Wall Street. Spaventano la crisi francese, il debito Usa e la Cina. Il Wto taglia le stime sul commercio globale 

Expo, il rapporto shock “ Appalti senza controlli per mezzo miliardo ”

Loading

La denuncia dell’Authority dei contratti a Cantone “Deroghe a ottanta regole, così la spesa è lievitata”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment