Lotta al terrorismo gli intellettuali contro Hollande
PARIGI «Parlamentari, in nome delle libertà, rifiutate questo testo! ». La mobilitazione contro la revisione costituzionale voluta da Hollande cresce di giorno in giorno.
L’ultimo attacco viene da un gruppo di intellettuali di sinistra che ha pubblicato un appello su Le Monde. «Pensate all’interesse supremo dei francesi prima di votare » chiedono, tra gli altri, l’economista Piketty, lo scrittore Attali, l’ex europarlamentare Cohn-Bendit e il sociologo Rosanvallon.
La riforma, in discussione all’Assemblée Nationale da qualche giorno, sta spaccando la Francia. Annunciata subito dopo gli attentati del 13 novembre, la legge costituzionale propone di inserire lo stato di emergenza nella Carta e di revocare la nazionalità ai cittadini colpevoli di reati di terrorismo. È su questa cittadinanza “usa-e-getta” che si concentrano le critiche. Il governo aveva deciso di applicare la norma solo alle persone con doppio passaporto, salvo poi fare retromarcia per non essere accusato di discriminazione tra francesi.
Il riferimento alla binazionalità è scomparso ma rimane il problema di come fare per non creare apolidi. Se l’attuazione pratica di questa misura rimane vaga, è il simbolo che fa discutere. «Cosa sarebbe il mondo se ogni paese decidesse di espellere i suoi connazionali giudicati indesiderabili? », si domanda l’ex ministro della Giustizia, Christiane Taubira, nel pamphlet che ha appena pubblicato dopo le sue dimissioni causate proprio dalla riforma costituzionale. Sono tante le voci che si stanno levando contro il testo che dovrebbe essere votato in prima battuta la settimana prossima, per poi passare al Senato.
«Il progetto del governo tratta in modo impari i francesi, apre la strada alla creazione di apolidi e soprattutto inserisce nella Costituzione una minaccia per le nostre libertà politiche, fondamento stesso della democrazia», scrivono i promotori dell’appello. A preoccupare sono anche le condizioni per cui si potrebbe togliere la cittadinanza: non solo reati contro la sicurezza dello Stato ma anche «l’attacco grave alla vita della Nazione». Una definizione ambigua, secondo i firmatari dell’appello: «Significa aprire la porta alla revoca di nazionalità anche per reati di opinione, attività sindacale o per l’opposizione a un potere autoritario».
La legge costituzionale dovrà essere approvata da deputati e senatori, per poi essere presentata davanti al Congresso, ovvero le Camere riunite. Hollande dovrà ottenere due terzi dei voti per far passare la riforma. Ma la fronda a sinistra aumenta.
Anche a destra, dove alcuni esponenti avevano invocato le misure proposte dal leader socialista, si cominciano a levare voci di dissenso. François Fillon ha annunciato che non sosterrà il progetto di revisione costituzionale perché «le leggi ci sono già». E il favorito alla primarie a destra, Alain Juppé, si è schierato contro: «La lotta al terrorismo — ha detto — si fa aumentando le forze dell’ordine e dando più potere all’intelligence».
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