BERLINO. «Lutz è fuori gioco»: la prima, pessima notizia per i populisti anti islamici è arrivata dal palco allestito davanti alla Semperoper. All’inizio della manifestazione di Dresda, uno degli organizzatori ha informato la piccola folla che Lutz Bachmann, il fondatore di Pegida, era al letto con l’influenza. La seconda, cattiva notizia per il movimento di destra nato proprio nella capitale sassone, è che i partecipanti alla manifestazione “Fortezza Europa” sono stati quasi la metà di quelli attesi: 7-8.000 appena contro i 15.000 strombazzati alla vigilia. Tuttavia, il salto di qualità cui gli organizzatori puntavano, l’internazionalizzazione della protesta anti islamica e xenofoba, è riuscito. A Calais, Praga, Amsterdam, persino a Canberra, centinaia di persone sono scese in piazza contro la presunta «immigrazione di massa e islamizzazione » dell’Occidente.
Contro i populisti di destra tedeschi radunati sulla sponda dell’Elba per gridare gli slogan soliti, «Merkel vattene», «traditori del popolo», «resistenza » e «stampa bugiarda», si sono inoltre dati appuntamento circa 2.500-contro manifestanti, alcuni in risposta a un appello del sindacato Dgb che ha invitato a esprimere “solidarietà” ai migranti. Il flop di Pegida è tanto più evidente dopo settimane di polemiche sulle aggressioni di Colonia e dopo che gli attentati di Parigi e Istanbul, ma anche l’arresto appena due giorni fa di una potenziale cellula terroristica in Germania legata agli attentatori del Bataclan, hanno dimostrato che i terroristi Is si mescolano anche tra i profughi. I sondaggi mostrano una crescente ostilità nei confronti di Merkel e delle sue “porte aperte ai profughi”. Ma Pegida, per ora, non sembra riuscire ad approfittare di questo malcontento. L’ostilità generale, tuttavia, rischia di crescere: ieri sera da Vienna è arrivata la notizia che a dicembre un bambino di 10 anni è stato stuprato in piscina da un rifugiato iracheno.
Ma la notizia inquietante è che il movimento tedesco ha trovato una sponda all’estero. A Calais, luogo tragico dell’emergenza rifugiati, circa 150 persone hanno cercato di montare una protesta contro i migranti urlando slogan come «è casa nostra » e sono stati dispersi dalla polizia con lacrimogeni. La manifestazione era stata in realtà proibita dal ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve per scongiurare tensioni.
Ad Amsterdam circa 200 simpatizzanti Pegida si sono ritrovati davanti il doppio di militanti di sinistra; i due gruppi sono stati dispersi dalla polizia, ma ci sono stati alcuni fermi. Anche nell’Est Europa ci sono state manifestazioni di Pegida. A Praga si sono registrati scontri tra circa 400 anti islamici e altrettanti antifascisti . A Varsavia, centinaia di populisti hanno sfilato. Persino dall’altra parte del mondo, nell’australiana Camberra, circa 400 persone hanno partecipato ad una manifestazione contro la presunta islamizzazione.