by PAOLO RODARI, la Repubblica | 29 Febbraio 2016 10:49
CITTÀ DEL VATICANO «Non si possono lasciare da soli i Paesi impegnati in prima linea nella gestione dei profughi e i pesi dell’accoglienza debbono essere distribuiti equamente». Francesco, che sul dramma dei migranti e profughi accampati in condizioni disastrose in Grecia si tiene quotidianamente informato, ha chiesto ieri con forza alla comunità internazionale «una risposta corale», che arrivi attraverso «negoziati senza riserve ». Sono tra i 50mila e i 70mila, infatti, secondo le stime del ministro delle politiche migratorie di Atene, Yannis Mouzalas, i migranti che rischiano di rimanere bloccati in Grecia nel prossimo mese di marzo dopo la stretta agli ingressi decisa dai Paesi balcanici. Una situazione insostenibile che allarma Francesco da sempre attento a questo problema.
In Europa, diversi Paesi stanno inasprendo le posizioni verso i migranti, dopo che lo scorso anno sono arrivate nel vecchio continente oltre mezzo milione di persone. Eppure ieri, dalla Svizzera, è arrivato un segnale in contro tendenza. Gli elettori elvetici, infatti, hanno respinto la proposta per l’espulsione automatica dei criminali stranieri, anche per reati non gravi. In un referendum sei anni fa, più di mezzo milione di elettori votò l’espulsione automatica per i cittadini stranieri condannati per reati sessuali. Il partito del popolo svizzero (Svp), formazione populista di destra, ha proposto norme più rigide sottoponendole ieri all’opinione pubblica. Ma il 58,9 per cento degli elettori ha detto “no”. «Una vittoria storica del popolo», ha esultato il partito socialista. «Respinto un attacco ai diritti umani », il commento di Amnesty International.
Papa Bergoglio ha parlato ieri durante la recita dell’Angelus da piazza San Pietro, dove ha avuto parole di speranza per la Siria chiedendo ai fedeli di continuare a pregare perché la cessazione delle ostilità porti realmente ad una svolta nel martoriato Paese del Medio Oriente. Francesco sa che, in Europa, alcuni Paesi fanno più di altri. «In particolare, la Grecia e gli altri Paesi che sono in prima linea — ha detto — stanno prestando ai migranti un generoso soccorso che necessita della collaborazione di tutte le nazioni». Nel suo piccolo, anche il Vaticano si adopera in merito. È di ieri la notizia che è stato aperto — l’inaugurazione avviene oggi — un altro servizio per i senza fissa dimora che ruotano attorno al Vaticano: dopo la distribuzione di alimenti, la barberia, le docce, il dormitorio, la visita alla Sistina, il concerto nell’Aula Nervi, ora arriva, sotto il colonnato del Bernini, anche l’ambulatorio medico.
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