Borse falliscono rilancio in quattro giorni bruciati 2300 miliardi di dollari

Borse falliscono rilancio in quattro giorni bruciati 2300 miliardi di dollari

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MILANO. Niente da fare. Né per le Borse, né per il prezzo del petrolio: entrambi hanno provato un timido rimbalzo, ma poi con il passare delle ore hanno ritrovato il segno rosso. Per l’oro nero anzi c’è stato un nuovo scivolone a 32 dollari a barile e poi una lieve risalita a 33,16 dollari in chiusura (-0,39%): troppo poco per dar fiato alle compagnie petrolifere quotate, che segnano tutte decise perdite.
Insomma, è finita male la prima settimana dell’anno, la peggiore dall’agosto del 2011 per le Borse europee: l’indice Eurostoxx600, che raggruppa i principali titoli, ha perso in cinque giorni il 6,7%. Per Wall Street quella passata è stata invece la peggiore in assoluto, ricorda il Financial Times; he fa anche i conti di quanto è andato perso in quattro sedute (a giovedì sera): nel mondo, le Borse internazionali hanno bruciato ben 2.300 miliardi di dollari. E’ un po’ come, continua il quotidiano, se fossero sparite dal listino Ibm, Amazon, McDonald’s, Intel e Bank of America.
Ne ha fatto le spese, in Italia, l’esordio di Ferrari a Piazza Affari, che ieri ha ceduto il 6%; complessivamente, la galassia Exor-Fiat ha bruciato nella settimana circa 3,8 miliardi di capitalizzazione.
Ieri le uniche piazze che hanno “festeggiato”, relativamente parlando dopo i crolli dei giorni precedenti, sono state quelle asiatiche. Grazie alla decisione di Pechino, che ha sospeso la misura del blocco automatico – per tutta la giornata – delle Borse dopo una perdita superiore al 7%, Shangai ha chiuso in rialzo dell’1,97% e Shenzhen dell’1,05% (mentre Hong Kong è salita dell’1%). Pechino non ha chiarito se la misura di sospensione è temporanea o definitiva.
Anche le Borse del Vecchio continente avevano provato il rimbalzo ma il tentativo si è spento con il passare delle ore, nonostante il buon risultato del dato sull’occupazione negli Stati Uniti (migliore delle attese). Alla fine, Piazza Affari e Parigi sono state le peggiori (-1,59%), seguite da Francoforte (-1,31%) e da Londra (-0,7%). Wall Street ha vissuto lo stesso schema: partenza in rialzo e poi con il passare delle ore sempre più riflessiva, anche se le perdite sono state contenute in pochi centesimi di punto. In Italia lo spread tra il Btp e il Bund ha chiuso in rialzo a 101,4 punti (97 la vigilia).
La volatilità resta altissima e l’attenzione è tutta concentrata sui dati macro che verranno diffusi il 19 dalla Cina; il 15 invece ci sarà l’incontro tra il cancelliere tedesco Angela Merkel e il numero uno della Bce, Mario Draghi.


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