Marco Pucci, condannato per il rogo Thyssen, dirigerà l’Ilva

by Gianmario Leone, il manifesto | 20 Gennaio 2016 13:06

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La scelta di nominare Marco Pucci nuovo direttore generale dell’Ilva, dopo l’addio dall’incarico dopo un anno di Massimo Rosini, ha creato non poche polemiche all’interno e all’esterno del siderurgico.

Pucci, ex operaio dell’Italsider negli anni ’90, il 1 agosto del 2014 fu nominato minato direttore commerciale dell’Ilva ed il 15 settembre a dirigere anche il «Coordinamento società controllate», è infatti l’ex amministratore delegato dell’Ast di Terni del gruppo Thyssenkrupp. Proprietario dello stabilimento siderurgico di Torino, tristemente famoso per il rogo che nel dicembre 2007 costò la vita a sette operai.

Pucci al momento dell’incidente era membro del cda dell’azienda come consigliere delegato per il settore commerciale e il marketing, ed è stato condannato in Appello a 7 anni reclusione, dopo la prima condanna ricevuta in primo grado (13 anni). Pur dichiaratosi sempre innocente sia per la posizione ricoperta all’epoca dei fatti e sia perché come da lui stesso dichiarato in aula («sono entrato per la prima volta nello stabilimento di Torino soltanto dopo l’incidente, per portare le condoglianze ai familiari degli operai morti»), e convinto di ottenere l’assoluzione al termine del processo, la sua nomina da parte dei commissari straordinari e del ministro Guidi pecca quanto meno di sensibilità. Oltre ad arrivare con una tempistica maldestra, visto che si sarebbe potuto attendere la fine del processo.

Certo, l’incarico durerà il tempo di pochi mesi (sino a giugno), ma quanto accaduto ha fatto storcere il naso agli operai del comitato tarantino dei «Liberi e Pensanti», ai sindacati metalmeccanici che stanno pensando di richiederne la destituzione e soprattutto a chi quel maledetto giorno del dicembre 2007 si salvò per miracolo. Come il parlamentare del Pd Antonio Boccuzzi, ex operaio Thyseenkrupp: il quale, in una nota, ha espresso «amarezza» giudicando «inopportuna» la scelta del manager. «Si tratta di pene pesanti che una volta definitive prevedono la reclusione», ha sottolineato Boccuzzi. «Contatterò il ministero dello Sviluppo Economico — aggiunge Boccuzzi — affinché la nomina possa essere revocata».

Proteste anche dai parenti delle vittime del rogo di Torino. «È una nomina scandalosa. Siamo schifati» ha dichiarato Luigi Santino, fratello di una delle sette persone decedute alla ThyssenKrupp. «È ridicolo dare un ruolo di tale importanza a una persona sotto processo per un fatto così grave. Ma non siamo stupiti né per nulla meravigliati: siamo in Italia, ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori».

Intanto oggi la Direzione generale Concorrenza della Commissione europea, annuncerà l’apertura di un’indagine formale per presunti aiuti di Stato all’Ilva.

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