by Repubblica.it | 22 Dicembre 2015 15:36
GINEVRA – Un fiume inarrestabile, che quest’anno ha toccato (e superato) la quota del milione di persone: è questa la cifra, stando ai dati forniti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), dei migranti[1] che nel 2015 hanno raggiunto l’Europa. Una moltitudine che, secondo l’Organizzazione , ha superato di quattro volte il numero registrato nel 2014. Una situazione, quella dei migranti, sempre più grave alla quale il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, spera possa mettere un freno l‘accordo sottoscritto in LIbia[2]: “Speriamo che l’accordo in Libia rappresenti un’evoluzione che freni le partenze”, ha detto il ministro, presentando il bilancio di fine anno sulle attività del dicastero. Alfano ha sottolineato che di “oltre 144mila migranti sbarcati in Italia nel 2015, 129mila provengono dalla Libia, la cui situazione rimane dunque centrale”. Alfano ha anche annunciato che da oggi è operativo l’hotspot di Trapani, sottolineando la necessità di un intervento da parte della Ue: “Noi continuiamo a salvare vite umane – ha detto – ma serve che l’Ue faccia i rimpatri degli irregolari, perché altrimenti il sistema collassa”.
Italia al secondo posto per arrivi. L’Italia è al secondo posto dopo la Grecia per numero di profughi arrivati nel 2015. In Grecia è giunto un numero decisamente più alto di profughi, 821,008. In Italia sono stati 150.317. Seguono Bulgaria (29.959), Spagna (3.845), Cipro (269) e Malta (106).
Più della metà in arrivo dalla Siria. Del milione arrivato in Europa, la maggior parte è costituita da siriani (circa 455mila), che scappano dalla guerra civile nel loro Paese, seguiti da afghani, iracheni ed eritrei. La maggior parte di loro è arrivata attraverso il mare, oltre 800mila partendo dalla Turchia verso la Grecia. “Sappiamo che le migrazioni sono inevitabili, necessarie e desiderabili”, ha affermato il capo dell’Oim, William Lacy Swing. “Ma non basta contare il numero di quanti arrivano o dei quasi 4mila che quest’anno sono morti o dichiarati dispersi. Dobbiamo anche agire. Le migrazioni devono essere legali, sicure e protette sia per gli stessi profughi sia per i Paesi che li accolgono”, ha puntualizzato.
Strage senza fine. L’Oim ha anche fatto sapere che quest’anno 3.695 migranti sono affogati o risultano dispersi. La cifra record è stata raggiunta ieri e in totale gli arrivi sono stati 1.005.504. Si tratta di ingressi avvenuti attraverso sei Paesi dell’Ue: Grecia, Bulgaria, Italia, Spagna, Malta e Cipro. E oggi c’è stato un nuovo naufragio nell’Egeo: 11 persone, tra le quali tre bambini, sono morte al largo delle coste della Turchia. Sette i migranti messi in salvo dalla Guardia costiera. L’ennesimo incidente che coinvolge un barcone carico di profughi è avvenuto al largo della città di Kusadasi, in una nota area turistica. Non è chiaro quante persone fossero a bordo dell’imbarcazione.
Per il 2016 previsioni non buone. Secondo l’Unhcr, nel 2016 i numeri delle migrazioni saranno simili a quelli del 2015. Il movimento da record delle persone verso l’Europa è un segnale del livello record di problemi nel mondo, con un numero di sfollati interni e rifugiati che oltrepassa i 60 milioni, ha fatto sapere l’Unhcr la scorsa settimana. “Con i sentimenti xenofobi in rapida crescita in diversi ambienti, è importante riconoscere i contributi positivi che i rifugiati e i migranti apportano alla società in cui vivono e anche onorare i valori europei fondamentali: protezione della vita, difesa dei diritti umani e promozione della tolleranza e della diversità”, ha detto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres.
In
un comunicato congiunto Oim e Unhcr sottolineano che il numero di persone costrette alla fuga da guerre e conflitti nel 2015 è “il più alto registrato in Europa occidentale e centrale dal 1990, quando diversi conflitti divamparono nella ex Jugoslavia”.
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