Front primo. Sarkozy: niente alleanze
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HÉNIN-BEAUMONT Il Front National arriva in testa in sei regioni su 13 al primo turno delle elezioni regionali in Francia. A livello nazionale, il partito di Marine Le Pen è la prima formazione politica superando il 30 per cento, davanti ai Républicains di Nicolas Sarkozy che hanno ottenuto il 26% e ai socialisti fermi al 23% (stime del ministero dell’Interno in base al 70% dei voti scrutinati).
Al di là dell’emozione per un risultato che conferma e in qualche caso oltrepassa le previsioni dei sondaggi, l’attenzione si sposta subito al secondo turno in programma per domenica prossima. Il Front National potrebbe ragionevolmente conservare alla fine tre regioni: il Nord-Pas de Calais-Picardie dove è candidata Marine Le Pen, la Provence-Alpes-Côte d’Azur di sua nipote Marion Maréchal Le Pen, entrambe oltre il 40 per cento dei voti, e l’Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, dove il numero due del partito Florian Philippot ha ottenuto il 35%.
Nelle altre tre regioni (Centro, Borgogna e Linguadoca-Rossiglione) il vantaggio è meno importante e potrebbe non essere confermato al secondo turno.
Il segretario del partito socialista al potere, Jean-Christophe Cambadélis, ha subito chiesto ai suoi uomini nel Nord e in Côte d’Azur, arrivati in terza posizione, di ritirarsi nella speranza che gli elettori di sinistra facciano convergere i loro voti verso il candidato del centrodestra, impedendo così la vittoria del Front National.
Una riedizione del «fronte repubblicano» con il quale i partiti tradizionali hanno spesso sbarrato la strada ai lepenisti. «La conferma che destra e sinistra costituiscono un unico sistema di potere che disprezza il parere democraticamente espresso dai cittadini», ha commentato Marine Le Pen. Nicolas Sarkozy — uno dei grandi sconfitti di questo primo turno — ha annunciato invece che i suoi candidati non si presteranno a fusioni o desistenze a favore degli avversari socialisti. Il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, ha sottolineato che se tutte le formazioni di sinistra si fossero presentate unite, avrebbero conquistato la maggioranza.
Non è andata così, ma adesso resta una settimana per costruire alleanze che potrebbero dare i loro frutti domenica prossima quando ci saranno i ballottaggi decisivi.
Il Front National si trova a un passo dal conquistare un inedito ruolo istituzionale, e il budget che ne consegue. Una Marine Le Pen presidente di regione si presenterebbe alle presidenziali del 2017 con una nuova credibilità. Restano pochi giorni per provare a fermarla.
Al di là dell’emozione per un risultato che conferma e in qualche caso oltrepassa le previsioni dei sondaggi, l’attenzione si sposta subito al secondo turno in programma per domenica prossima. Il Front National potrebbe ragionevolmente conservare alla fine tre regioni: il Nord-Pas de Calais-Picardie dove è candidata Marine Le Pen, la Provence-Alpes-Côte d’Azur di sua nipote Marion Maréchal Le Pen, entrambe oltre il 40 per cento dei voti, e l’Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, dove il numero due del partito Florian Philippot ha ottenuto il 35%.
Nelle altre tre regioni (Centro, Borgogna e Linguadoca-Rossiglione) il vantaggio è meno importante e potrebbe non essere confermato al secondo turno.
Il segretario del partito socialista al potere, Jean-Christophe Cambadélis, ha subito chiesto ai suoi uomini nel Nord e in Côte d’Azur, arrivati in terza posizione, di ritirarsi nella speranza che gli elettori di sinistra facciano convergere i loro voti verso il candidato del centrodestra, impedendo così la vittoria del Front National.
Una riedizione del «fronte repubblicano» con il quale i partiti tradizionali hanno spesso sbarrato la strada ai lepenisti. «La conferma che destra e sinistra costituiscono un unico sistema di potere che disprezza il parere democraticamente espresso dai cittadini», ha commentato Marine Le Pen. Nicolas Sarkozy — uno dei grandi sconfitti di questo primo turno — ha annunciato invece che i suoi candidati non si presteranno a fusioni o desistenze a favore degli avversari socialisti. Il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, ha sottolineato che se tutte le formazioni di sinistra si fossero presentate unite, avrebbero conquistato la maggioranza.
Non è andata così, ma adesso resta una settimana per costruire alleanze che potrebbero dare i loro frutti domenica prossima quando ci saranno i ballottaggi decisivi.
Il Front National si trova a un passo dal conquistare un inedito ruolo istituzionale, e il budget che ne consegue. Una Marine Le Pen presidente di regione si presenterebbe alle presidenziali del 2017 con una nuova credibilità. Restano pochi giorni per provare a fermarla.
Stefano Montefiori
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