Draghi in campo per sostenere la ripresa ma delude i mercati

Draghi in campo per sostenere la ripresa ma delude i mercati

Loading

BERLINO. Questa volta il bazooka non ha convinto i mercati. Il presidente della Bce Mario Draghi, a conclusione dell’attesa riunione del board, ha annunciato un’estensione del Quantitative easing, l’acquisto di titoli sovrani, di sei mesi, dal settembre dell’anno prossimo al marzo 2017, «o comunque finché non sarà nel mirino l’obiettivo di un’inflazione vicina al 2 per cento». Ha anche esteso il Qe ai titoli degli enti regionali e locali, e tagliato il tasso d’interesse già negativo sui depositi delle banche presso l’Eurotower dal meno 0,2 al meno 0,3 per cento. Ma l’intensità dell’intervento resta per ora invariata a 60 miliardi al mese, nonostante l’ammontare complessivo raggiunga i 1.500 miliardi. Reazioni negative, dicevamo: calano le Borse, Milano perde il 2,47 per cento e Francoforte e Parigi addirittura il 3,58.
L’euro sale da 1,06 a oltre 1,09 dollari, lo spread dai 91 punti del mattino tocca una punta a 103, per poi attestarsi a 97. «Sono state decisioni prese a maggioranza molto ampia, non all’unanimità», ha detto Draghi. Probabile allusione all’estrema prudenza monetarista della Bundesbank tedesca e degli altri “falchi”.
«Siamo comunque pronti a intervenire in ogni momento, con ogni misura», ha sottolineato il presidente. Il taglio del tasso d’interesse sui depositi degli istituti è un chiaro incentivo a non lasciare la loro liquidità parcheggiata alla Bce, e ad accelerarne invece la circolazione. I tassi d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e marginali rimangono invece invariati. «Non è vero che il Qe non funziona», ha ammonito Draghi. Ieri l’Eurotower ha ritoccato al ribasso di un decimo le stime di crescita e inflazione in Europa sia per il 2015 che per il 2016, ma Draghi non demorde: «La Bce sta facendo di più, ed è pronta a fare di più, perché il Qe ha successo, non perché sta fallendo – ha sottolineato – senza i 60 miliardi l’inflazione sarebbe più bassa e la crescita del Pil ancora più debole». Pur riconoscendo che la debolezza dell’economia globale e le incognite geopolitiche legate al terrorismo rischiano di pesare sulla ripresa europea. Le misure della Bce, ha insistito Draghi, «sono state abbastanza efficaci, ma penso che ci voglia tempo perché vengano pienamente apprezzate».


Related Articles

Una piazza per l’altra Europa

Loading

Roma. A piazza Farnese la manifestazione della lista Tsipras in vista dello sciopero generale del 12 dicembre. Dalle 14 la sinistra manifesta per una «causa giusta»: l’articolo 18 e il reddito per tutti contro la Troika e il «partito della nazione» di Renzi. Sul palco anche Syriza e Podemos

Un prestito forzoso decennale è migliore della tassa sui patrimoni

Loading

Caro direttore, le difficoltà  dell’area euro sono legate alla governance più che ai fondamentali economici. Negli Usa, al contrario, la sovranità  del governo federale e la disponibilità  di strumenti centrali di politica economica adeguati permettono il rifinanziamento a tassi storicamente bassi sui titoli del Tesoro, e la Fed può acquistare, senza vincoli, buoni del Tesoro.

“Stanno svuotando la democrazia” Così svanisce il miracolo polacco

Loading

La nuova destra al potere in Polonia ha bloccato la Corte costituzionale e minaccia la stampa. “Vogliono vendetta contro chi difende la libertà”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment