Indagati i due giornalisti di Vatileaks

by redazione | 12 Novembre 2015 18:49

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CITTÀ DEL VATICANO. I giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei libri “Avarizia” e “Via Crucis”, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede: «La Gendarmeria vaticana, nella sua qualità di polizia giudiziaria, aveva segnalato alla magistratura vaticana — ha fatto sapere ieri il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi — l’attività svolta dai due giornalisti Nuzzi e Fittipaldi, a titolo di possibile concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati». «Nell’attività istruttoria avviata, la magistratura ha acquisito elementi di evidenza del fatto del concorso in reato da parte dei due giornalisti, che a questo titolo sono ora indagati. Sono all’esame degli inquirenti anche alcune altre posizioni di persone che per ragioni di ufficio potrebbero aver cooperato all’acquisizione dei documenti riservati in questione». Il giornalista dell’Espresso Emiliano Fittipaldi ha risposto così alle parole del Vaticano:«Quando il giornalismo d’inchiesta scoperchia scandali e segreti che il potere, anche quello temporale del Vaticano, vuole tenere nascosti, quel potere si difende, reagisce. Ma in fondo sarei indagato solo per aver fatto il mio lavoro, che ho il diritto di fare».
Intanto l’ex Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, ha ribadito di aver pagato con i suoi «risparmi per un appartamento non mio che resterà rinnovato a disposizione del Vaticano. Come risulta da documentazione, ho versato dal mio conto al Governatorato 300mila euro». E ancora: «Ho saputo poi di un contributo dato dalla Fondazione Bambino Gesù al medesimo scopo. Escludo in modo assoluto di aver mai dato indicazioni o autorizzato la Fondazione ad alcun pagamento».
Nel mirino della giustizia vaticana sono finite altre carte. L’Autorità giudiziaria vaticana ha aperto un’indagine in merito alla diffusione di un documento riguardante l’Apsa, l’organismo vaticano competente per l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, che rivelava un’attività illecita del banchiere Giampietro Nattino. «L’Apsa ha sempre collaborato con gli organi competenti — ha detto ancora Lombardi — non è sotto indagine e continua a svolgere la propria attività nel rispetto della normativa vigente ».
Sulla vicenda Vatileaks è intervenuto infine anche il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che ha detto: «Non è vittimismo dire che una Chiesa credibile fa paura e dunque si cerca di screditarla».
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