Sangue a Gerusalemme due israeliani uccisi nella Città vecchia

Sangue a Gerusalemme due israeliani uccisi nella Città vecchia

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GERUSALEMME. Il “lupo solitario” palestinese ha aspettato le luci della sera per colpire, per uccidere sapendo di andare incontro allo stesso destino: essere certamente ucciso. Ha preso di mira una famiglia di ebrei ortodossi che alla fine dello shabbat stava andando verso il Muro del Pianto per le preghiere rituali di questi giorni di festa, entrando nella Città Vecchia dalla Porta dei Leoni. Due i morti, due i feriti in condizioni gravi. Secondo la ricostruzione della polizia, l’aggressore – Mohammed Hallabi, un giovane palestinese di 19 anni – ha attaccato le vittime a coltellate, poi si è impossessato di una pistola, probabilmente detenuta da uno dei feriti, e ha cominciato a sparare contro turisti e gli agenti che stavano accorrendo per le grida della folla. Un breve scontro a fuoco, poi è stato ucciso. Tra le vittime ci sono persone di una stessa famiglia di ebrei ortodossi. Il morto è il padre di un bambino di due anni rimasto lievemente ferito, la mamma versa invece in condizioni gravi. Immediato l’allarme in tutta la Città Vecchia, tutte le 9 porte di ingresso e uscita sono state bloccate, mentre decine di agenti in divisa e in borghese prendevano il controllo delle viuzze semideserte della Old City dove negozianti e bottegai avevano chiuso da poco i battenti.
L’Ufficio del premier ha annunciato che Benjamin Netanyahu, attualmente negli Stati Uniti per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, convocherà una riunione di emergenza con i responsabili dei dipartimenti della sicurezza, stasera al suo rientro in Israele. Domani ci sarà Gabinetto di sicurezza con il capo dello Shin Bet e della polizia per discutere la risposta di Israele a questa escalation di violenze che è mai cessata dall’inizio dell’estate. Alimentata anche dalle tensioni per la Spianata delle Moschee, che si rinnovano sempre durante le celebrazioni delle feste ebraiche. Il leader dell’opposizione, Yitzhak Herzog, ha inviato le sue condoglianze alla famiglia ma anche detto che il premier «sta perdendo il controllo della sicurezza di Israele ». Secondo Herzog, il «governo non ha un piano per la lotta contro il terrorismo», e per quello che ha definito «l’inizio della terza intifada», esortando il governo a prendere misure più severe contro i terroristi e non accontentarsi di «slogan e parole vuote».
L’attacco di ieri sera accade a meno di 48 da un altro efferato assassinio. Giovedì sera, una coppia israeliana è stata colpita a morte in automobile mentre i loro quattro figli erano seduti nella parte posteriore, su una strada della Cisgiordania. Le truppe israeliane stanno ancora setacciando la zona di Nablus alla ricerca dei killer. Come la notizia dell’attacco di ieri si è diffusa a Gerusalemme sono scoppiati incidenti fra polizia e giovani palestinesi nei quartieri arabi.
In un post su Facebook l’altro ieri il giovane assassino pa-lestinese, che studiava legge alla Al Quds University, aveva scritto che «la terza Intifada è già iniziata». Hamas da Gaza non ha rivendicato l’azione ma ha definito l’attacco «un gesto eroico», lodando chiunque «colpisca soldati e coloni israeliani». Dalla Striscia ieri sera è stato sparato anche un razzo contro Israele che è caduto in un campo agricolo appena oltre il confine.


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