Droga, la società civile dialoga in Europa

Droga, la società civile dialoga in Europa

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Parte da Ungass 2016 – l’assemblea ONU sulle dro­ghe che si terrà a New York – l’impegno della nuova com­pa­gine del Civil Society Forum on Drugs (Csf), l’organismo euro­peo che, sotto l’egida della Com­mis­sione, pro­muove il dia­logo tra isti­tu­zioni comu­ni­ta­rie e orga­niz­za­zioni della società civile. Il Csf è stato rin­no­vato quest’anno, con 45 asso­cia­zioni in rap­pre­sen­tanza dei paesi mem­bri e di tutte le diverse, a volte con­trap­po­ste, visioni sulle dro­ghe (per l’Italia Itaca, Par­sec, Forum Dro­ghe e San Patri­gnano), e rimarrà in carica per tre anni.

All’inizio di otto­bre, in occa­sione della prima assem­blea del nuovo Csf, a Bru­xel­les, si è pun­tato sulla ela­bo­ra­zione di un testo in vista di Ungass, par­tendo dalla comune valu­ta­zione attorno all’importanza che, in quella sede glo­bale, arrivi la voce della società civile euro­pea (http://?ungas?s2016?.fuo?ri?luogo?.it ). Come sem­pre, quando i con­te­sti sono così varie­gati dal punto di vista delle posi­zioni – dal più clas­sico proi­bi­zio­ni­smo in stile sve­dese, all’approccio di ridu­zione del danno, all’orizzonte della nor­ma­liz­za­zione — arri­vare a un accordo è que­stione fati­cosa; il testo per Ungass, tut­ta­via, con­tiene alcuni punti cru­ciali utili a sol­le­ci­tare un con­fronto glo­bale aperto e non rituale.

Tra que­sti, innan­zi­tutto l’invito a coniu­gare meglio e di più le poli­ti­che glo­bali sulle dro­ghe con il rispetto dei diritti umani, inclu­dendo l’obiettivo di sta­bi­lire un cor­re­lato set di indi­ca­tori per valu­tare le poli­ti­che sotto que­sto pro­filo e quello di far pre­va­lere la salute dei con­su­ma­tori come prio­rità. A que­sto pro­po­sito vi è anche un chiaro invito a non finan­ziare alcun inter­vento o pro­getto che rischi di non rispet­tare pie­na­mente i diritti umani fondamentali.

Sul piano delle poli­ti­che, si invita a tro­vare alter­na­tive tra «proi­bi­zione e lega­liz­za­zione» in favore di forme di decri­mi­na­liz­za­zione del con­sumo e del pos­sesso per l’uso indi­vi­duale, l’abolizione della pena di morte non­ché lo storno di una quota di fondi, oggi fina­liz­zati alla repres­sione, verso pre­ven­zione, cure e ridu­zione del danno. Una rac­co­man­da­zione sol­le­cita moda­lità effi­caci e basate sull’evidenza di valu­ta­zione delle poli­ti­che e invita a una «fles­si­bi­lità verso poli­ti­che alter­na­tive, con­sen­tita dalle stesse con­ven­zioni inter­na­zio­nali»; un’altra sot­to­li­nea l’importanza della par­te­ci­pa­zione attiva dei diversi sog­getti, con­su­ma­tori inclusi, alla defi­ni­zione di poli­ti­che e interventi.

Non è ancora chiaro se il Csf potrà pren­dere parola diret­ta­mente a New York; in que­sta dire­zione ci si sta muo­vendo, anche chie­dendo l’appoggio della Com­mis­sione Euro­pea. Oltre ad Ungass, il Forum si è dato altre prio­rità, con altret­tanti gruppi di lavoro che dovranno ela­bo­rare pro­po­ste: il 2016 è l’anno in cui scri­vere il nuovo Piano d’azione euro­peo, sulla base della Stra­te­gia 2013–2020, e il Csf dovrà dare indi­ca­zioni sulla base dei cam­bia­menti del feno­meno, delle nuove domande e della valu­ta­zione del Piano precedente.

Un secondo gruppo riguarda la par­te­ci­pa­zione della società civile e dei con­su­ma­tori nei pro­cessi deci­sio­nali in tema di dro­ghe a livello nazio­nale: una buona occa­sione per noi ita­liani, che su que­sto fronte scon­tiamo anni di silen­zio, sor­dità e lati­tanza delle isti­tu­zioni preposte.

Attra­verso il Csf abbiamo l’opportunità di dia­lo­gare con l’Horizontal Drugs Group (Hdg) a cui par­te­ci­pano i refe­renti nazio­nali per le dro­ghe. All’incontro di Bru­xel­les tra Cdf e Hdg era pre­sente per il Dipar­ti­mento Poli­ti­che Anti­droga la nuova respon­sa­bile, Patri­zia De Rose.

Vediamo se il cor­to­cir­cuito Europa-Italia con­corre a met­tere in moto anche da noi un movi­mento virtuoso.

* Dele­gata Forum Dro­ghe al Csf



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