Colonia, accoltella la candidata sindaco che difende i migranti

by redazione | 18 Ottobre 2015 15:50

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BERLINO . Una pugnalata al collo della candidata pro-migranti indipendente ma sostenuta dalla Cdu: Colonia, ore 9 del mattino di ieri. La furia razzista dell’ultradestra, ormai esaltata nei cortei degli xenofobi di Pegida sfilando con forche destinate alla cancelliera, passa dalle minacce ai fatti. Henriette Reker, il volto nuovo e candidata favorita della metropoli renana dove oggi si vota, è stata aggredita da un disoccupato 44enne, Frank S., dichiarato xenofobo neonazista. «Lo faccio per i nostri figli», ha gridato l’ultrà nero colpendo Frau Reker al collo mentre alcuni agenti ceravano di fermarlo. Troppo tardi: l’uomo ha avuto tempo di pugnalare un’altra donna, ferita gravemente, e altri tre seguaci della candidata.

Sgomento e allarme nel Paese: la Germania, la cui cancelliera sfida la rivolta del suo partito, una parte del quale è contro la decisione di aprire le porte ai migranti in arrivo dai paesi in guerra, vive sempre di più un’emergenza legata alla violenza xenofoba. «Ho colpito quella traditrice, perché i politici come lei e la Merkel vogliono che gli stranieri ci strappino i nostri posti di lavoro», ha gridato l’aggressore mentre i poliziotti lo ammanettavano.
Henriette Reker, 58 anni, responsabile del dipartimento integrazione di Colonia, è stata colpita al collo davanti a uno stand del partito nel corso di una iniziativa elettorale. Subito, è stata soccorsa e accompagnata in ospedale, dove è stata operata. Ora è in terapia intensiva e in «condizioni stabili ma non è in pericolo di vita», dicono i medici della clinica universitaria di Colonia. «Sono scioccata», ha commentato a caldo Angela Merkel attraverso un suo portavoce. La cancelliera, sconvolta per quanto successo, ha telefonato al presidente della Cdu in Nord Reno-Westfalia. La Merkel, in un’intervista alla Faz , aveva ribadito «di essere decisa ad accogliere i migranti». «Rifiuto — ha aggiunto — facili soluzioni demagogiche dell’estrema destra». Sempre ieri ha lanciato alla Turchia un forte appello a più cooperazione con l’Ue per affrontare l’emergenza profughi. Il suo giovane ministro della Giustizia socialdemocratico, Heiko Maas, ha aggiunto: «L’attacco alla Reker è un atto abominevole alla nostra democrazia ». Più allarmante di tutti, il monito del capo dell’Ufficio per la difesa della Costituzione, l’Aisi tedesca, Hans-Georg Maassen: «Se la propaganda violenta degli xenofobi contro i migranti continua, produrrà presto terroristi, un partito armato dell’ultradestra». Al primo interrogatorio, ha detto il capo della polizia criminale di Colonia Norbert Wagner, “Frank il nero” ha rivelato di aver avuto vent’anni fa i suoi primi contatti con l’ultradestra, e di recente inondava Internet di messaggi razzisti. Segnali ignorati o sottovalutati dalle forze dell’ordine. Persino nell’esecuzione dell’attentato, l’uomo si è comportato da estremista addestrato: si è avvicinato alla vittima offrendole una rosa, poi ha estratto il pugnale e ha colpito.
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