Ovunque a Kabul la gente si è subito riversata nelle strade quando gli edifici hanno oscillato paurosamente per almeno due minuti. Scene analoghe si sono verificate in Pakistan, a Islamabad e Peshawar. Le autorità di entrambi i paesi hanno dichiarato lo stato di emergenza e unità militari sono state mobilitate in soccorso alle popolazioni. Le scosse sono state avvertite in molte province dell’Afghanistan, soprattutto nelle aree settentrionali già sconvolte dall’offensiva massiccia lanciata dai Taliban.
A Islamabad, capitale del Pakistan, la gente si è riversata all’aperto quando il terremoto ha colpito la città: il panico è dilagato nei quartieri dagli edifici più alti e condomini a più piani. Centinaia di clienti e proprietari di negozi dell’Area blu, un quartiere commerciale, sono sciamati nel viale principale. Nella città settentrionale di Peshawar, la dentista trentenne Mehreen Ali, ha raccontato che quando tutto ha iniziato a oscillare bruscamente si trovava in macchina, all’esterno di un centro commerciale. «Ho visto uscire dal centro di fronte un sacco di gente che correva e guardava spaventata l’edificio, quasi temendo che stesse per crollare». Sempre a nord, nella Valle di Swat, le autorità locali riferiscono la morte di almeno 35 persone e il crollo di un centinaio di case. Un muro della casa di Shazia Bibi, 34 anni, le è crollato addosso ferendola alla testa e alla schiena: «Stavo correndo fuori casa, quando il muro è crollato» ha detto dal suo letto d’ospedale. Zahir Shah, che abita a Mingora, nella valle di Swat, era in macchina con un amico quando ha visto oscillare gli edifici tutto intorno e ha subito accelerato per dirigersi verso un’area senza case. Shah dice che non riesce ancora a mettersi in contatto con i parenti che abitano nelle aree più remote della vallata, perché le linee telefoniche e dei cellulari sono fuori uso.
Nelle regioni montagnose di Gilgit e Chitral in Pakistan non si contano gli smottamenti e le slavine: grossi macigni sono piombati sulle strade, isolando parecchi centri abitati. Ingenti danni sono segnalati anche in alcune aree più centrali del paese, come la provincia del Punjab, dove si contano almeno dieci morti per il crollo del muro di una scuola nella città di Sargodha.
In Afghanistan, il presidente Abdullah Abdullah ha convocato una riunione d’emergenza: «È il terremoto più violento nel nostro paese negli ultimi anni». Nella provincia di Takhar, il crollo di una scuola ha provocato la morte di 12 studentesse e il ferimento di oltre una quarantina di ragazze: a dirlo è Sunatullah Taimoor, portavoce del governatore provinciale. Alcune vittime, bambine tra i 6 e i 16 anni, sono rimaste uccise dalla calca. Nella provincia di Baghlan, altri 12 studenti hanno perso la vita per il crollo del muro di un liceo nella città di Pul-i-Kumri. Mohammad Nasir Kohzad, responsabile provinciale per la protezione civile in caso di disastro, parla di ingenti danni nelle aree di Borka e Aq Kotal.
Il sud dell’Asia, che corrisponde al punto di collisione della placca tettonica indiana con quella euroasiatica, ha una lunga serie di terremoti devastanti alle spalle. Nell’aprile scorso in Nepal hanno perso la vita 87mila persone in quello che è il terremoto più violento degli ultimi 80 anni. E nel 2005, decine di persone persero la vita a causa di un terremoto di magnitudine 7,6 con epicentro nella regione del Kashmir.
(© 2015 New York Times News Service. Traduzione di Anna Bissanti)