CITTÀ DEL VATICANO . «Ogni parrocchia, ogni convento, ogni monastero ospiti una famiglia di profughi». È papa Francesco che lo vuole. Lo ha chiesto con un appassionato appello ieri alla preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro, prendendo in contropiede i diretti interessati, i vescovi ed i parroci, e persino le due parrocchie vaticane dai lui invitate ad aprirsi ai rifugiati. Non è la prima volta che il Pontefice lancia appelli del genere. Ma ieri Bergoglio è stato ancora più incisivo e dettagliato, chiedendo un impegno concreto per il Giubileo a ogni parrocchia europea, «a partire dalle due parrocchie vaticane e dalla mia diocesi di Roma». Quasi una sfida a quei politici europei contrari all’accoglienza, come il premier ungherese Viktor Orbàn che ha vietato ogni forma di aiuto ai profughi, pena l’arresto immediato. Il Papa invece sollecita proprio «i fratelli vescovi d’Europa perché sostengano questo mio appello».
Spinta da Bergoglio, la Chiesa, dunque, potrà così accogliere oltre 100 mila migranti nelle 26 mila parrocchie italiane, e altri 400 mila in Europa, dove le comunità religiose superano le 100 mila strutture. Sarà possibile? Il portavoce papale, padre Federico Lombardi, non ha dubbi: «L’appello del Papa è un invito alla corresponsabilità. Toccherà alle singole realtà trovare i modi migliori per accogliere una famiglia, ospitandola in parrocchia o presso altre strutture, col sostegno della comunità». Tra i primi a rispondere, l’arciprete della basilica vaticana, il cardinale Angelo Comastri («Accoglieremo 2 famiglie con assistenza sanitaria e materiale») e il vescovo George Gaenswain, segretario del papa emerito Benedetto XVI, che da Ancona ha riferito che «la tragedia dei profughi è nel cuore» di Ratzinger, «che prega molto, sa della situazione e si sente ogni giorno con papa Francesco».
La tragedia dei migranti continua intanto a mietere vittime: secondo l’Onu dall’inizio dell’anno sono morte in mare già 2.800 persone. Ma il bilancio è destinato ad aggravarsi: un gruppo di migranti soccorso ieri dalla Guardia costiera ha parlato ieri di almeno 20 persone disperse tra le onde.