Siria, primi raid francesi “Colpita una base Is progettavano attentati”

Siria, primi raid francesi “Colpita una base Is progettavano attentati”

Loading

PARIGI . La Francia annuncia il primo raid aereo in Siria contro l’Is.
Secondo François Hollande, i bombardamenti hanno «ompletamente» distrutto un campo d’addestramento dei jihadisti nell’Est del paese. Il presidente francese, intervenuto all’Onu a New York, ha spiegato che l’obiettivo è stato individuato durante precedenti missioni di ricognizione. La Francia ha avuto prove di progetti di attentati nel suo territorio preparati dall’Is in Siria. I nuovi bombardamenti, ha aggiunto il premier Manuel Valls, sono una «legittima difesa». Il cambio di strategia militare di Parigi, sostenuto in patria, non convince però tutti in Europa. L’Italia, dice Matteo Renzi, è contraria «a blitz e raid in Siria». «Occorre evitare una nuova Libia», ha commentato il premier facendo riferimento all’intervento armato guidato dalla Francia contro Gheddafi cui, ricorda Renzi, «non ha fatto seguito un’azione politica». «Serve una strategia complessiva, non iniziative spot», ha concluso Renzi. In oltre un anno, i raid finora non hanno fermato la diffusione dell’Is. Proprio ieri l’intelligence statunitense ha stimato a circa 30mila i “foreign fighters” che hanno raggiunto l’Iraq e la Siria dal 2011, molti dei quali per unirsi all’Is. Il numero, svelato dal New York Times, è il doppio delle stime di un anno fa.
Intanto il fronte della diplomazia tenta di andare avanti. Vladimir Putin ha criticato il sostegno militare Usa ai ribelli siriani bollandolo come «illegale e inutile». Secondo il presidente russo, «la fornitura di sostegno militare contrasta con i principi del diritto internazionale e della carta Onu». Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha invece confermato la volontà di collaborare con gli Usa per cacciare l’Is dalla Siria, senza però prendere una posizione chiara sul futuro di Assad.
Se per Putin l’unica soluzione per combattere i jihadisti è «sostenere Assad», Rouhani ha ipotizzato un’azione in due tempi: «Prima cacciamo i terroristi, poi pensiamo alla transizione». Iran e Russia hanno ottenuto tra l’altro la creazione di un coordinamento anti terrorismo che comprenderà anche rappresentanti del regime siriano e di Bagdad. L’Iraq ha infatti deciso di partecipare a questa nuova iniziativa.


Related Articles

Cucchi, la colpa delle istituzioni

Loading

Il dato ine­qui­vo­ca­bile è che Ste­fano Cucchi ha subito vio­lenze dopo l’arresto. Vio­lenze che hanno gon­fiato e arros­sato i suoi occhi, tume­fatto il volto, rico­perto di lividi il corpo, e frat­tu­rato le ossa

«Viaggi e fuoriserie, così spendevano il doppio delle entrate dichiarate»

Loading

Ci hanno pensato le denunce dei redditi a confermare che qualcosa non quadrava a Venezia, dove mercoledì è esplosa l’inchiesta legata al Mose con 35 arresti

Uranio impoverito. Devono chiedere scusa

Loading

Valery Melis morì il 4 febbraio 2004 a 27 anni. In questi giorni il Tribunale Civile di Cagliari ha riconosciuto la responsabilità  dell’Esercito Italiano che non ha protetto i soldati (e i civili) dall’uranio impoverito, nonostante fosse a conoscenza dei rischi di contaminazione

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment