Una bimba siriana di appena 4 anni annegata nel naufragio d’un’imbarcazione al largo della Turchia, un ventenne siriano che cercava di salire su un treno-navetta folgorato dall’alta tensione nel tunnel della Manica: si appesantisce ancora il bilancio delle vittime della Grande fuga dei migranti verso l’Europa. E la preparazione del vertice europeo straordinario di mercoledì a Bruxelles dedicato all’immigrazione si fa sempre più tesa. Ieri il ministro degli Esteri tedesco Steinmeier ha alzato il tiro: «Se l’ostruzionismo di alcuni governi sulle quote non verrà meno – ha detto – ricorreremo al voto a maggioranza». E anche la Turchia entra in gioco nel grande negoziato: sarà uno degli elementi chiave al summit e dopo, dicono a Bruxelles fonti Ue. Il cadavere della bimba siriana è stato trovato su una spiaggia nel distretto di Cesme, provincia di Smirne. Sull’imbarcazione affondata viaggiavano 15 siriani, 14 sono stati salvati. Secondo il Syrian Network for Human Rights la vittima si chiamerebbe Hanan Al Jarman, proveniente dalla città di Al Shaheil. Il 2 settembre scorso il corpo senza vita di Alan, bimbo di tre anni, era stato spinto dal mare in riva presso Bodrum. Intanto, l’epicentro dela crisi dei migranti, con migliaia di persone in marcia sulla rotta balcanica, ha ora il suo epicentro in Croazia dove negli ultimi giorni sono arrivati oltre 15mila profughi. Il premier croato Milanovic, ha detto che il paese «è al limite» e che il flusso migratorio «verrà diretto in Ungheria». Subito, Budapest ha annunciato la costruzione di un nuovo muro al confine con la Croazia. E in serata il governo ungherese ha annunciato di aver fermato nel proprio territorio un treno che portava migranti dalla Croazia, disarmando 40 poliziotti di Zagabria e arrestando il macchinista. Mentre le forze armate della Repubblica Ceca hanno avviato un’esercitazione militare, in cui il nemico immaginario sono i profughi.
Naufragio in Turchia annega una bimba Un morto a Calais
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