Monsieur Hol­lande à la guerre

by redazione | 8 Settembre 2015 8:54

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Conferenza stampa semestrale. La Francia interviene nei cieli siriani, prima aerei di ricognizione, poi attacchi. E’ una svolta. Svolta anche sui rifugiati: sfidando i sondaggi, tutti contrari, Hollande annuncia l’accoglienza di 24mila profughi, sul diritto d’asilo, anima della Francia, il paese verrà giudicato dalla storia. La Gran Bretagna rivela un attacco aereo ad agosto in Siria

La guerra e la pace per fare fronte alla guerra civile siriana che spinge migliaia di per­sone a cer­care rifu­gio in Europa. Fra­nçois Hol­lande ha annun­ciato ieri una poli­tica in due movi­menti: la Fran­cia, già da oggi, ini­zierà dei voli di rico­gni­zione sulla Siria, un eufe­mi­smo per non dire diret­ta­mente che Parigi, unen­dosi alla coa­li­zione arabo-occidentale, si pre­para a bom­bar­dare le basi dell’Is, con una svolta diplo­ma­tica radi­cale rispetto alla posi­zione tenuta finora, che era di solo soste­gno indi­retto ai «mode­rati», per non rischiare un appog­gio al regime.

Comun­que, la Fran­cia non farà «nulla che possa con­so­li­dare Assad, che deve andar­sene». Ci sono le «prove» che gli attac­chi ter­ro­ri­stici di cui è stata vit­tima la Fran­cia quest’anno, dall’attentato con­tro Char­lie Hebdo del 7 gen­naio scorso, sono stati «orga­niz­zati a par­tire dalla Siria». I voli di rico­gni­zione ser­vi­ranno a «cono­scere cosa si pre­para con­tro di noi e con­tro la popo­la­zione siriana». Poi, «secondo le infor­ma­zioni rac­colte, saremo pronti a col­pire», ha pre­ci­sato il pre­si­dente nella sesta con­fe­renza stampa tenuta da quando è stato eletto all’Eliseo.

Con que­sta deci­sione, la Fran­cia «assume le pro­prie respon­sa­bi­lità», come ha già fatto in Mali, nel Sahel con­tro Boko Haram, in Cen­tra­frica (con tutte le dif­fe­renze del caso, in que­sto ultimo caso), ha sot­to­li­neato Hol­lande. Ma non ci saranno truppe a terra: sarebbe una scelta «incoe­rente e irrea­li­sta», per­ché non solo la Fran­cia sarebbe «sola», ma cor­re­rebbe il rischio di «tra­sfor­mare l’operazione in una forza di occu­pa­zione». Gli aerei di rico­gni­zione sono quelli già in zona, in Iraq, dove la Fran­cia par­te­cipa già alla coa­li­zione (e non ci saranno quindi costi aggiun­tivi). Per Parigi la «solu­zione» resta «poli­tica in Siria», con il coin­vol­gi­mento dei paesi del Golfo, della Rus­sia, dell’Iran oltre che della coalizione.

L’altro movi­mento riguarda l’accoglienza dei pro­fu­ghi. Con «uma­nità e respon­sa­bi­lità», Hol­lande ha annun­ciato che la Fran­cia acco­glierà altri 24mila rifu­giati, la cifra che le è stata asse­gnata dalla Com­mis­sione nel nuovo piano di ripar­ti­zione, che verrà det­ta­gliato dal pre­si­dente Jean-Claude Junc­ker di fronte al Par­la­mento euro­peo, a Stra­sburgo mer­co­ledì. E subito, per «soli­da­rietà» con la Ger­ma­nia, ne acco­glierà mille pas­sati dall’Ungheria. Hol­lande ha affer­mato che non terrà conto dei son­daggi, che ripe­tono, uno dopo l’altro, che una mag­gio­ranza di fran­cesi (52–55%) non ne vuole sapere di aprire le porte a nuovi arrivi. Sono «scelte che con­te­ranno per il giu­di­zio della sto­ria», per­ché «il diritto d’asilo fa parte inte­grante dell’anima, della sto­ria della Fran­cia», ha spie­gato, pren­dendo un po’ di corag­gio nel clima pesante domi­nato dalle posi­zioni dell’estrema destra. Men­tre Marine Le Pen si è ancora sca­gliata con­tro il «far­dello» dell’immigrazione, legan­dola alla cre­scita del «fon­da­men­ta­li­smo isla­mico» e ha accu­sato la Ger­ma­nia di voler atti­rare degli «schiavi» per far fronte alla sua «demo­gra­fia mori­bonda». Anche la destra dei Repub­bli­cani, da Nico­las Sar­kozy a Alain Juppé, rifiuta l’accoglienza.

Hol­lande ha cer­cato di cor­reg­gere lo scarto di imma­gine di que­sti giorni, tra la Ger­ma­nia, che appare gene­rosa e ospi­tale, e la Fran­cia, che si mostra chiusa e pau­rosa: «con Angela Mer­kel» abbiamo pro­po­sto «un mec­ca­ni­smo per­ma­nente e obbli­ga­to­rio» per la redi­stri­bu­zione di 120mila rifu­giati, «obbli­ga­to­rio è la parole impor­tante, per­ché il volon­ta­riato non ha fun­zio­nato», cioè la deci­sione al ribasso del ver­tice Ue di giu­gno non ha risolto nulla. La pro­po­sta sarà pre­ci­sata alla riu­nione dei mini­stri degli Interni della Ue il 14 set­tem­bre e «se non ci sarà accordo» verrà con­vo­cato un Con­si­glio euro­peo straor­di­na­rio. La dif­fe­renza nei numeri con la Ger­ma­nia, però resta. La Fran­cia pre­vede per quest’anno 60mila richie­ste d’asilo (800mila in Ger­ma­nia). Il mini­stro degli interni, Ber­nard Caze­neuve, riu­ni­sce sabato 12 i sin­daci di Fran­cia, per costruire una rete di acco­glienza, per siriani, ira­cheni e eri­trei. Già varie decine hanno dato la loro dispo­ni­bi­lità, ma a destra c’è una levata di scudi.

A fine set­ti­mana, Hol­lande andrà a Lon­dra. Guerra e pace nel menu dell’incontro con Came­ron. Ieri, il pre­mier bri­tan­nico ha rive­lato che ad ago­sto c’è stato un attacco aereo della Gran Bre­ta­gna in Siria, con un drone (sareb­bero stati uccisi tre mem­bri dell’Is, tra cui due britannici).

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