Migranti, la mossa di Orbán “porta” blindata sui binari L’Austria accusa l’Ungheria

by redazione | 13 Settembre 2015 19:35

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BRUXELLES . Non si ferma l’ondata dei migranti in fuga dall’Is e dale guerre.
Diecimila profughi sono arrivati ieri in Germania. Quarantamila in totale sono quelli che le autorità tedesche si aspettano di veder sbarcare in questo week-end. La città di Monaco di Baviera, che già ne aveva accolti quarantamila la settimana scorsa, ha chiesto aiuto al governo centrale.
Intanto, alla vigilia della riunione dei ministri degli interni europei che lunedì dovranno discutere la proposta della Commissione per la ripartizione obbligatoria di 120mila richiedenti asilo, si infiammano le polemiche tra i governi favorevoli all’accoglienza e quelli contrari alle quote e decisi a fermare l’afflusso dei rifugiati. Il premier austriaco Werner Fayman, in una intervista al settimanale Der Spiegel , ha paragonato il trattamento riservato ai migranti in Ungheria ai metodi nazisti: «Stipare i rifugiati in treni e inviarli in posti totalmente differenti da quelli dove credono di andare ci ricorda i capitoli più bui della storia». Immediata la reazione del governo ungherese, che ha convocato l’ambasciatore austriaco per protestare. Il capo della diplomazia di Budapest, Peter Szijjarto, ha accusato Vienna di orchestrare «una campagna di falsità» contro Orbán sostenendo che questo rende ancora più difficile trovare una soluzione europea all’emergenza.
Martedì entrerà in vigore in Ungheria la norma che prevede l’arresto dei migranti illeagli, e intanto il governo blinda i confini con la Serbia, anche schierando 4.300 militari in appoggio alla polizia. E lungo la linea ferroviaria che collega i due Paesi, tra Subotica e Szeged, le ferrovie magiare hanno iniziato la costruzione di una “porta”, una barriera che impedisca ai migranti di percorrere i binari per andare verso il nord.
Della questione migranti si è occupato anche il presidente degli Stati Uniti.
Barack Obama ne ha parlato al telefono con Renzi e con le autorità greche.
«Dobbiamo capire come possiamo aumentare gli sforzi in mare per assicurare che la gente che si imbarca su questi barconi fatiscenti sia al sicuro», ha detto. «La crisi dei migranti — ha proseguito — non è solo un problema europeo, ma un problema mondiale e anche noi abbiamo degli obblighi — ha aggiunto Obama — Siamo incoraggiati dagli sforzi dell’Ue di accettare rifugiati in tutti i Paesi e di condividere l’onere e la pressione». Un modo per cercare di influenzare la difficile discussione di domani tra i ministri sostenendo la tesi delle quote obbligatorie.
Sulla questione si sta mobilitando anche la Francia. Ieri, incontrando a Parigi seicento sindaci provenienti da tutto il Paese, il ministro dell’interno Bernard Cazeneuve ha promesso ai comuni mille euro per ogni rifugiato a cui sarà trovato un posto dove vivere.
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