In tutti gli ultimi sondaggi Syriza in vantaggio

by redazione | 20 Settembre 2015 18:08

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Mal­grado in Gre­cia spesso le rile­va­zioni demo­sco­pi­che abbiano sot­to­sti­mato le per­cen­tuali di Syriza, que­sta volta tutti i son­daggi resi noti a poche ore dall’apertura dei seggi danno in van­tag­gio la Coa­li­zione della Sini­stra Radi­cale di Tsi­pras. Rispetto al cen­tro­de­stra di Nuova Demo­cra­zia, il van­tag­gio di Syriza, nei dati delle varie società, parte dallo 0,5%, per arri­vare al 3%. E’ inte­res­sante osser­vare che secondo il son­dag­gio della Alko, com­mis­sio­nato dalla tv pri­vata Mega, da sem­pre non certo vicina alla sini­stra greca, il par­tito di Tsi­pras sarebbe in van­tag­gio di due punti e mezzo: Syriza viene data al 28,5%, men­tre Nd si ferma al 26%. Seguono Alba Dorata al 6,1%, i socia­li­sti del Pasok al 6% e i comu­ni­sti “orto­dossi” del Kke al 5,7%. Il par­tito cen­tri­sta del Fiume, del gior­na­li­sta Sta­vros Theo­do­ra­kis, è dato al 4,8%, la nuova forza di sini­stra e anti memo­ran­dum, Unità Popo­lare, al 3,9% e i Greci Indi­pen­denti — il par­tito con­ser­va­tore che ha gover­nato per 7 mesi con Syriza — sulla soglia del 3%, che per­mette di entrare in parlamento.

L’indagine della società Gpo con­dotta per conto della rete tv Alpha riduce il van­tag­gio della sini­stra radi­cale greca sui con­ser­va­tori all’1,1%. Ma Tsi­pras rac­co­glie mag­gior con­senso sul suo ope­rato (40,1%) rispetto a Mei­ma­ra­kis (38,5%). Secondo que­sto son­dag­gio, il 10% dei greci sino a venerdì sera non aveva ancora deciso per chi votare, men­tre il 7% del cam­pione ha rispo­sto di essere ten­tato dall’astensione. Un dato appa­ren­te­mente favo­re­vole alla destra, ma che, invece, potrebbe favo­rire il par­tito dell’ex primo mini­stro: Nuova Demo­cra­zia pare sia riu­scita a mobi­li­tare il 75,5% del suo bacino elet­to­rale. Per Syriza, invece, la per­cen­tuale non supera il 56,8. Se con gli ultimi appelli, a comin­ciare dal comi­zio di chiu­sura di Tsi­pras in piazza Syn­tagma, gre­mita e piena di ener­gia, Syriza riu­scirà a con­vin­cere anche solo un elet­tore su due di quelli incerti tra il voto alla sini­stra di governo e l’astensione, il van­tag­gio sui con­ser­va­tori potrebbe rag­giun­gere il 4%. La destra ha speso tutte le sue ener­gie nel ten­ta­tivo di garan­tirsi nuo­va­mente la par­te­ci­pa­zione al governo, mal­grado una gestione fal­li­men­tare della crisi e l’applicazione di misure alta­mente impo­po­lari. Non è in grado, tut­ta­via, di allar­gare il con­senso ad elet­tori pro­ve­nienti da altri schieramenti.

Per quel che riguarda le pos­si­bili varianti legate al nuovo governo, secondo il son­dag­gio della Mrb il 35,6% del cam­pione desi­de­re­rebbe un governo di unità nazio­nale, il 19,6% un governo con Syriza come forza pre­va­lente, e il 16,1% un mono­co­lore della Coa­li­zione della sini­stra radi­cale. Secondo Tho­mas Ghe­ra­kis, respon­sa­bile dell’istituto di ricerca, Syriza dovrebbe con­qui­stare circa 135 seggi; al Pasok e al Fiume potreb­bero esserne asse­gnati dai 15 ai 17. Se andrà dav­vero cosi — se Syriza non stu­pirà anche sta­volta tutti — per un’alleanza di governo sta­bile potreb­bero essere neces­sari tre par­titi: insieme a quello di Tsi­pras, cioè, pro­prio il Pasok e Potami-Il Fiume, con tutti i pro­blemi e i con­tra­sti che, tra il nuovo e il vec­chio sistema poli­tico, ne potreb­bero con­se­guire.

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