Il Papa contro Parigi «No ai bombardamenti in Siria»

Il Papa contro Parigi «No ai bombardamenti in Siria»

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«God bless Ame­rica», «Dio bene­dica l’America», è il mes­sag­gio con cui papa Fran­ce­sco ha salu­tato il vice­pre­si­dente Usa Joe Biden alla par­tenza da New York. Ma in aereo, durante il lungo viag­gio di ritorno, ha avuto parole più fic­canti. Le prime in par­ti­co­lare, con­tro i bom­bar­da­menti in Siria, devono aver avuto un’eco molto forte soprat­tutto alle orec­chie di Hol­lande e dei fran­cesi, che pro­prio nel fine set­ti­mana hanno ini­ziato i raid. «Non cono­sco bene la situa­zione poli­tica e non la giu­dico — ha pre­messo il Papa — Ho sen­tito dire che la Rus­sia era in una posi­zione e gli Usa ancora non erano ben chiari. Ma quando sento la parola “bom­bar­da­mento”, penso a morte, a san­gue. Ripeto quello che ho detto al Con­gresso Usa e all’Assemblea Onu: evi­tare que­ste cose, evi­tare i bom­bar­da­menti». Più chiaro di così.

«Mi ha sor­preso il calore della gente», ha detto poi rife­ren­dosi alla per­ma­nenza negli Usa, «è andato tutto bene, nes­suna cosa brutta». Del resto «Ber­go­glio è stato molto abile a muo­versi sul filo, affron­tando temi caldi – armi, pena di morte, povertà, migra­zioni, ambiente – ma «in modo da non for­nire muni­zioni né ai con­ser­va­tori né ai pro­gres­si­sti degli Stati Uniti per le loro guerre poli­ti­che», spiega al New York Times Ste­phen Schenck, diret­tore dell’Istitute for policy research and catho­lic stu­dies alla Catho­lic uni­ver­sity of Ame­rica. E se i fen­denti a destra sono stati più nume­rosi di quelli a sini­stra — ma sem­pre piut­to­sto mor­bidi -, la con­clu­sione del viag­gio è stata a Phi­la­del­phia, per l’Incontro mon­diale delle fami­glie. «Le nostre fami­glie sono il luogo in cui la fede diventa vita e la vita cre­sce nella fede», ha detto Ber­go­glio durante la messa finale, evi­tando di cal­care la mano sulle que­stioni care ai movi­menti pro-life più agguer­riti, ma invi­tando comun­que tutti «a par­te­ci­pare alla pro­fe­zia dell’alleanza tra un uomo e una donna, che genera vita e rivela Dio».
Una sorta di pre­am­bolo all’assemblea del Sinodo dei vescovi sulla fami­glia che si aprirà il 4 otto­bre con una serie di que­stioni divi­sive all’ordine del giorno, dai divor­ziati rispo­sati alle cop­pie omosessuali.

Sull’aereo il papa è stato più netto, rispon­dendo ad una domanda sul recente Motu pro­prio che ha sem­pli­fi­cato le pro­ce­dure per la dichia­ra­zione di nul­lità dei matri­moni: «Que­sto docu­mento — ha pun­tua­liz­zato — faci­lita i pro­cessi nei tempi, ma non è un divor­zio, per­ché il matri­mo­nio è indis­so­lu­bile, e que­sto la Chiesa non lo può cam­biare, è dot­trina. O non è stato matri­mo­nio, e que­sta è nul­lità, ma se è esi­stito allora è indis­so­lu­bile». Si tratta sem­mai, aggiunge, di dire no prima, di non accon­sen­tire ad un matri­mo­nio cat­to­lico se non vi sono le con­di­zioni. E sulla comu­nione ai divor­ziati rispo­sati, ha tagliato corto: «Que­sta non è la solu­zione». Sem­bra uno stop alle ipo­tesi aper­tu­ri­ste avan­zate da set­tori dell’episcopato e del mondo cat­to­lico rifor­ma­tore, che oltre all’accesso ai sacra­menti per i divor­ziati rispo­sati hanno sol­le­ci­tato anche la pos­si­bi­lità di seconde nozze, in linea con la tra­di­zione della Chiesa del primo mil­len­nio e delle Chiese orien­tali. Si vedrà in che dire­zione andrà il dibat­tito sinodale.

A Phi­la­del­phia Ber­go­glio ha incon­trato cin­que vit­time di abusi (due donne e tre uomini) anche da parte di preti: «Mi dispiace pro­fon­da­mente che alcuni vescovi abbiano man­cato nella loro respon­sa­bi­lità di pro­teg­gere i bam­bini» e «in alcuni casi siano stati i vescovi stessi a com­met­tere gli abusi», ha detto. «Vi pro­metto che segui­remo la strada della verità, ovun­que possa por­tarci. Clero e vescovi saranno chia­mati a ren­dere conto se hanno abu­sato di bam­bini o non sono stati capaci di pro­teg­gerli». E ai vescovi: «I cri­mini e i pec­cati di abuso ses­suale di minori non pos­sono essere tenuti nasco­sti». L’occasione per pas­sare dalle parole ai fatti si pre­senta subito. È rie­sploso in que­sti giorni — gra­zie ad alcune inchie­ste della Bbc– il caso del semi­na­rio di Mir­field, in Inghil­terra, dove negli anni ‘60 e ’70 ven­nero com­messi abusi su 12 ragazzi di 11–15 anni da parte di alcuni reli­giosi com­bo­niani, che in que­sti giorni eleg­ge­ranno il loro supe­riore generale.



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