Ma è giusto che sia l’Europa a farsi carico di questo flusso di migranti?
«Gran parte dei rifugiati che stanno arrivando in Europa in questi mesi fuggono situazioni di guerra, di cui noi, i paesi occidentali, siamo direttamente o indirettamente responsabili. Siamo intervenuti militarmente in Afghanistan, Iraq, Libia, Repubblica Centroafricana, Mali, e abbiamo incoraggiato la guerra civile in Siria. La democrazia e i diritti dell’uomo sono stati usati per giustificare tali interventi militari, che però non hanno mantenuto le loro promesse. La democrazia, infatti, non si esporta a colpi di missili e droni. Il risultato di tali scelte militari sono davanti ai nostri occhi: insicurezza sempre più diffusa, inasprimento dei conflitti etnici e religiosi, guerre civili e ora questo flusso di rifugiati che cerca di raggiungere un’oasi di pace e di prosperità ».
Ci sono anche i profughi che fuggono dalla miseria. C’è però chi dice, a destra come a sinistra, che l’Europa non può accogliere tutti.
«I movimenti di popolazione motivati da ragioni economiche non sono una novità. Oggi in Europa abbiamo paura che i nuovi arrivati portino via il lavoro agli autoctoni, ma le cose non stanno affatto così: io credo che i nuovi arrivati creino anche opportunità di sviluppo, come è successo agli Stati Uniti nei decenni scorsi» .
Ma non teme che l’aumento dell’immigrazione rafforzi ulteriormente la xenofobia che viene sfruttata dai populisti di ogni tipo?
«Checché ne dicano i profeti di sventura, l’Europa non è certo minacciata dall’invasione dei nuovi barbari o dall’islamizzazione strisciante. Non a caso, tutte le grandi religioni e tutte le morali profane raccomandano l’ospitalità e la benevolenza nei confronti dei nuovi arrivati: siamo tutti potenzialmente stranieri e la compassione è una caratteristica insita nel profondo della nostra civiltà. Come non essere sconvolti di fronte alla sorte di esseri umani costretti a fuggire e a pagare una fortuna a trafficanti senza scrupoli, e a rischiare la vita su imbarcazioni inaffidabili o dentro camion frigoriferi? Quante persone dovranno ancora morire asfissiate o annegate prima che si risvegli la compassione dei governi?».
Quale potrebbe essere una politica efficace per affrontare la crisi dei migranti?
«Se i rifugiati sono già alle nostre porte o nei nostri paesi, occorre soccorrerli e aiutarli. Alcuni resteranno da noi e si integreranno, altri torneranno nel proprio paese, che spesso è il loro sogno più grande. Contemporaneamente però occorre agire sulle cause li hanno spinti a fuggire. Dobbiamo fare del nostro meglio per impedire le guerre e le violenze sui loro territori. Facilitare i viaggi temporanei da e per i loro paesi. Favorire lo sviluppo economico in loco, cosa che è anche nel nostro interesse. Ma nulla garantisce che il futuro sarà proprio questo. La stupidità infatti è dura a morire».