Venti giorni fa, a Calais, un padre disperato, dopo chissà quanti tentativi ricacciati, aveva spinto la propria bambina oltre il reticolato, verso una salvezza di orfana. Da due giorni, alla frontiera greco- macedone di Gevgeljia, altri padri tendevano i loro piccoli verso le guardie macedoni, e ieri hanno infranto la barriera, in una esasperata Schengen alla rovescia, andando contro lacrimogeni e bombe assordanti. Che cosa volete che siano le bombe assordanti per chi viene dalla Siria dei barili esplosivi sganciati dal cielo e delle bombe chimiche. E i poliziotti macedoni, descritti come impassibili da qualche cronaca- “Sono gli ordini” – hanno sperimentato anche loro la differenza fra “il problema della migrazione” e una faccia di bambina spaventata che piange. Una storia del progresso umano dovrà tenere in gran conto l’invenzione del filo spinato (1874) e la sua evoluzione nel filo a lama di rasoio, quello attraverso il quale vedete insinuarsi i bambini nelle fotografie di ieri.
Nel momento in cui i piazzisti politici europei hanno deciso, più o meno all’unisono, di fare la voce grossissima contro i migranti, decretando che la misura è colma, “e ora basta!”, ci si accorge, in un solo sabato, che la misura non fa che crescere, e che tutti i record sono destinati a essere aggiornati di ora in ora. Gli annegati nel Mare Nostro sono già più di 2.300, in nemmeno 8 mesi. Gli arrivati, più di 255mila – 105mila in Italia, quasi 150mila in Grecia. Perfino il record delle vacanze estive sulle nostre località balneari va annotato nello stesso registro di entrate e usci- te, avvantaggiato com’è dal crollo del turismo tunisino (la metà dei posti perduti), dalle paure per l’Egitto, dalle incertezze greche… Siamo agli inizi: e come potrebbe essere diversamente, se la guerra in Siria, dopo 4 anni, infuria come la più tragica e incurata delle pesti? Come si può pensare che i due milioni di profughi siriani in Turchia pazientino nel fango e nell’umiliazione dei campi in attesa di tornare alle loro case, quando quelle case non esistono più, né le città? Al contrario, crescono i luoghi ai quali non si farà ritorno: i cristiani di Ninive hanno già contato 14 mesi dalla conquista del califfato nero. I cittadini europei, in quello che hanno di responsabile, dovranno presto smetterla di illudere e illudersi sulla possibilità di metter fine all’avvento, o anche solo di arginarlo –di arginare il mare. La Grecia, dannata a fare i conti, li fa ora con la sua cifra spropositata di fuggiaschi, e la signora Merkel, titolare del Paese finora più aperto verso rifugiati e stranieri (con la Svezia, mentre i meriti dell’Italia riguardano il soccorso e non l’accoglienza), ha ragione di dirsi preoccupata dalla migrazione ben più che dalla Grecia. Anche la Germania profonda rumoreggia, e ha i suoi piazzisti, benché offra anche degli esempi luminosi, come la decisione congiunta di alcune università di offrire corsi di studio gratuiti a richiedenti asilo destinati a diventarne cittadini.