Morto durante il Tso quattro indagati “Soffocato dal vigile”

by redazione | 9 Agosto 2015 9:02

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TORINO. C’è chi è già pronto a battezzare come un nuovo caso Aldrovandi, chi lo definisce solo un tragico incidente, quello di Andrea Soldi, il 45enne torinese, malato psichiatrico, morto durante un tragico ricovero mercoledì scorso a Torino. Andrea era seduto sotto un albero dei giardinetti dove spesso trascorreva le sue giornate. Era tranquillo. Quando il medico e i tre agenti si sono avvicinati per convincerlo a seguirli in ospedale si è aggrappato con tutte le sue forze allo schienale della panchina. Non voleva curarsi. Erano stati il padre e la sorella a chiedere l’intervento dei medici perché fosse costretto a riprendere la terapia. Ma giurano che Andrea non era stato mai violento. Diceva che i matti erano loro e si rifiutava di spronfodare il quel torpore che gli davano i medicinali, quel sonno costante.
Un’ora e mezza dopo quel primo incontro, sotto gli occhi di decine di testimoni, il corpo di Andrea veniva scaricato dall’ambulanza in pronto soccorso, e i medici constatavano la sua morte per arresto cardiaco. Cresce, ora dopo ora, il sospetto che i tre agenti del reparto servizi mirati dei vigili, insieme al medico psichiatra che lo seguiva da tempo, abbiano esercitato la forza in maniera spropositata. Tanto che la procura di Torino ha notificato loro quattro avvisi di garanzia in relazione alla morte di Andrea, in attesa che l’autopsia chiarisca quale è stata la causa e quando è avvenuta esattamente.
«Ho capito come l’avevano ucciso», raccontava venerdì la sorella di Andrea, Cristina, dopo aver descritto la drammatica immagine di suo fratello all’obitorio. «Aveva le orecchie nere, tre cicatrici sul volto, attorno al collo una collana di lividi, dei segni bianchi tutt’attorno ai polsi. Mio fratello è stato messo in croce, è morto soffocato, con la testa in giù, e batteva le gambe».
Solo quattro delle nove persone che hanno preso parte al ricovero forzato sono state indagate dal procuratore Raffaele Guariniello: lo psichiatra Pier Carlo Della Porta, che ha chiesto l’intervento dei vigili e che seguiva da tempo Andrea Soldi; e i tre agenti Enri Botturi, Stefano Delmonaco — che ha preso Soldi da dietro all’altezza del busto per immobilizzarlo — e Manuel Vair. Anche Della Porta avrebbe collaborato ad ammanettare l’uomo nei cinque minuti concitati prima di caricarlo sull’ambulanza. Soldi è stato messo a terra, faccia in giù, ed è stato trasportato prono in ospedale. Lì, secondo i medici, era già in arresto cardiaco.
I testimoni raccontano di aver visto un agente aggredirlo alle spalle e stringerlo alla gola con il braccio per minuti. Un uomo che abita nella piazza e che ha scattato con il telefonino ha ritratto Andrea Soldi riverso con il volto schiacciato a terra e con le manette ai polsi.
Il procuratore Guariniello e i Nas di Torino hanno ascoltato in queste ore tutte le possibili ricostruzioni: quelle dei barellieri e dell’autista dell’ambulanza che è stata chiamata dallo psichiatra per portare il paziente in ospedale, e quelle dell’infermiere, Andrea Campassi, che ha viaggiato sull’ambulanza insieme a Delmonaco.
Gli investigatori interrogheranno i vigili e lo psichiatra la prossima settimana dopo che il medico legale avrà presentato la sua consulenza sull’autopsia. Intanto due relazioni sono sotto esame, quella dei vigili e quella del 118, che in alcuni passaggi riferiscono dettagli diversi e si smentiscono a vicenda
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