Emergenza rifugiati dalla Ue in arrivo sette miliardi di euro

Emergenza rifugiati dalla Ue in arrivo sette miliardi di euro

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Bruxelles costretta a rifare i conti per il boom di sbarchi. All’Italia 500 milioni. A Londra 370 solo per l’accoglienza
Ecco l’impegno dell’Unione europea, appena rivisto dalla commissione nelle ultime sedute pre-ferie, per aiutare i Paesi membri a fronteggiare l’ondata di migranti in arrivo dalla sponda Sud del Mediterraneo. Tanti? Pochi? Di certo questi “fondi strutturali”, totalmente separati da quelli assegnati allo sviluppo interno (per avere un metro di comparazione, nello stesso periodo i “fondi per la coesione” per l’Italia sono ben 32,8 miliardi), rappresentano la maggior parte del bilancio “Home affairs”: 10,3 miliardi in totale.
Un impegno finanziario ma non solo: nei vari programmi è prevista una forte azione in favore dell’inclusività, del rispetto dei diritti umani, della cura della salute per queste decine di migliaia di esseri umani che ogni giorno sbarcano disperati sulle nostre coste. Il tutto in nome della solidarietà «sia fra i Paesi dell’Ue che con quelli terzi», come ha detto il commissario alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, rimasto in queste ore nel suo studio di Palazzo Berlaymont ad affrontare l’accorata richiesta di auti del suo Paese, la Grecia, che si trova, come se non le bastassero le difficoltà, ad affrontare un’ondata di arrivi addirittura superiore a quella dell’Italia.
L’escalation degli ultimi giorni sta prendendo tutti di sorpresa. L’agenzia Frontex, che fa capo all’Ue, aveva appena annunciato di aver triplicato il bilancio delle operazioni Triton e Poseidon per il 2015 fino a 89 milioni, in aggiunta ai 50 milioni dedicati allo schema di “resettlement” (quello delle quote) stabilito a Lussemburgo il 20 luglio: 32mila profughi da redistribuire per ora ospitati in Italia e Grecia, più 20mila provenienti dai campi extra Ue. Un totale che si conta di portare al più presto a 60mila, il 40% secondo la Ue degli sbarchi nei due Paesi.
Ma il volume di arrivi è tale da far saltare tutti i conti: secondo Eurostat erano stati in Grecia 55mila in tutto il 2014, ora nel solo luglio 2015 ne sono arrivati quasi altrettanti. La stessa unità statistica europea calcola in 64.625 persone gli “applicanti” per protezione internazionale in Italia nel 2014 (su 177 mila arrivi), con un incremento del 143% sui 26.920 del 2013, ma è sotto gli occhi di tutti come la realtà attuale sia esponenzialmente maggiore. Per ora è previsto che ad ogni Paese vadano 6000 euro per ogni migrante accolto.
L’Ue cerca di recuperare fondi da ogni fonte possibile. Dal programma spaziale Galileo, per esempio, sono stati sottratti 70 milioni con il rinvio a fine 2016 del lancio della terza generazione di satelliti previsto per questi mesi. Servono a cofinanziare una trentina di assunzioni fra Frontex, Europol e l’European Asylum Support Office di Malta, operazione che di milioni ne costa 89, più l’acquisto di dieci navi e 33 mezzi di terra. Peccato che quando si sia trattato di stabilire la data di un vertice nella stessa La Valletta con tutti i governi africani (almeno quelli che si presenteranno) per esporre le disponibilità europee allo sviluppo interno di questi Paesi non si sia riusciti a trovare una data più vicina del prossimo novembre.


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