I separatisti hanno annunciato di aver avviato il ritiro delle armi di medio peso, con calibro inferiore ai 100 millimetri, ad almeno tre chilometri dalla zona del fronte, come richiesto dagli accordi firmati a Minsk a metà febbraio. In teoria quelle di calibro maggiore dovrebbero essere già state allontanate da entrambe le parti dalla zona degli scontri. «Questo è il nostro passo unilaterale verso la pace. Vogliamo mostrare al mondo che rispettiamo l’accordo di Minsk», ha dichiarato Sergej Koslov, leader dei separatisti di Luhansk. Ma finora non ci sono conferme da parte degli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Venerdì scorso il responsabile dell’Osce Ivica Dacic ha denunciato il peggioramento della situazione sul campo e ha chiesto a entrambe le parti di rispettare gli accordi di Minsk, unica strada per la pace. Dall’inizio del conflitto, nell’aprile dell’anno scorso, sono morte in Ucraina almeno 6.500 persone.