ROMA. Cambiare la riforma Fornero: nei cantieri edili ci sono sempre più ultrasessantenni che s’inerpicano sui ponteggi e giovani di trenta che lavorano in nero o tutelati solo da un voucher. Fra i tanti guai dell’edilizia, uno dei settori più massacrati dalla crisi (800 mila posti di lavoro perduti, 70 mila imprese chiuse, 58 miliardi di fatturato andati in fumo), c’è anche un aumento della mortalità sui luoghi di lavoro. I dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna segnalano che quest’anno, da gennaio a luglio, c’è stato un aumento degli incidenti mortali del 21 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (81 contro i 64 del 2014) e sempre più spesso le vittime hanno più di 60 anni. Nell’intero 2008 le vittime over 60 erano state 7, nei primi sette mesi di quest’anno sono già salite a 12 (17 nel lo stesso periodo 2014).
Dati in netta controtendenza rispetto a quelli forniti dall’Inail sull’intero mondo del lavoro che segnalano come, sui cantieri, sia neccesario intervenire.
Ecco perché ieri in piazza a Roma, gli edili di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di cambiare la Fornero introducendo flessibilità in uscita senza penalizzazioni perché «Non ci si può aspettare che un lavoratore salga su un ponteggio a 67 anni come se ne avesse 30. Non è vero che stare dietro a una cattedra universitaria è come stare in cantiere» ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil. Con lei sul palco Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil («liberiamo il Paese da 60 miliardi di corruzione, 120 di evasione fiscale e 2,7 milioni di lavoratori in nero») e Maurizio Petriccioli della Cisl. Uniti nel chiedere più legalità, più trasparenza, più investimenti e più lavoro perché l’edilizia è settore trainante e ha bisogno di interventi pubblici. «Da anni si annuncia l’apertura di cantieri,ma i cantieri non ci sono», protestano i sindacati. Tanto più che le cifre sono stanziate, le operazioni individuate (dagli interventi sull’edilizia scolastica a quelli sulla sicurezza idrogeologica), ma i lavori sono fermi. Lo ha ammesso anche Renzi, parlando ieri alla segreteria del Pd : «Abbiamo 20 miliardi di euro sul tappeto e non li spendiamo» ha detto «Ogni volta che vogliamo far partire un cantiere c’è qualcosa che lo blocca. Ne ho parlato con Delrio,da qui al 31 dicembre 2016 andranno spesi fino all’ultimo centesimo». Dalla piazza ha risposto Walter Schiavella, segretario generale Fillea-Cgil: «Suggerirei al premier di abbandonare la strategia del vorrei ma non posso. Il governo la smetta con il gioco delle tre carte e liberi una volta per tutte quelle risorse».