ROMA. Arriva una schiarita sul fronte della crisi Whirlpool. Il gruppo statunitense con base nel Michigan, è pronto a portare sul tavolo del ministero dello Sviluppo un nuovo piano e si dice pronto a discutere degli esuberi eliminando quelli strutturali.
«L’azienda presenterà entro una settimana un piano industriale che accantoni ipotesi di reindustrializzazione ma che preveda missioni industriali Whirlpool per tutti i siti, incluso Carinaro e che cancelli ogni eventualità di licenziamenti strutturali» spiega il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. Probabile, tra l’altro, anche il ricorso ad ammortizzatori sociali ordinari. E per il sito campano di Carinaro si prevede un rilancio grazie allo spostamento di alcune attività dal Centro Europa, che serviranno a rafforzare la componentistica strategica per le aree Europa, Africa e Medio- Oriente.
Su Carinaro potrebbero dunque piovere nuovi e specifici investimenti oltre ai 530 milioni preventivati. Qualche nube, invece, sul sito di Teverola sempre in provincia di Caserta, per il quale Whirlpool sta cercando di un soggetto industriale che possa reindustrializzare l’area. In generale si sta discutendo in queste ore di incentivi sia per i trasferimenti volontari – che toccano un bacino di 32mila operai e 18mila impiegati – sia per i lavoratori pensionabili e per i pensionabili ricorrendo agli ammortizzatori sociali.
La Uilm, invece, sospende il giudizio sull’accordo all’orizzonte: «Whirlpool ha annunciato di essere disposta a non chiudere Carinaro, assegnandole un’attività della componentistica, ma resta vaga sul numero degli occupati» dice il segretario generale Rocco Palombella. Che aggiunge: «Secondo Whirlpool le nuove attività immaginate per Caserta e per Napoli, abbinate a circa trecento uscite finalizzate alla pensione ed a circa trecento fra uscite volontarie e trasferimenti incentivati, dovrebbero ridurre gli attuali mille esuberi presenti in Campania in modo tale da renderli gestibili con ammortizzatori sociali conservativi».