Un patto per gestire l’emergenza immigrazione e dar vita al Cara di Mineo

by redazione | 6 Giugno 2015 9:33

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Secondo la Pro­cura di Cata­nia, che lavora in con­certo con Roma e Cal­ta­gi­rone, gli inda­gati sono arte­fici di «un mede­simo dise­gno cri­mi­noso (tra il 2011 e il 2014), in con­corso tra di loro e nelle rispet­tive qua­lità, con col­lu­sioni e altri mezzi frau­do­lenti (con­si­stiti tra l’altro, nel ricor­rere a nume­rose pro­ro­ghe del primo con­tratto di affi­da­mento, nel pre­ve­dere una disci­plina dei requi­siti spe­ciali di par­te­ci­pa­zione alla gara del 2014 ido­nea a con­sen­tire l’accesso alla pro­ce­dura a evi­denza pub­blica a un numero ristret­tis­simo di ope­ra­tori eco­no­mici) e tur­ba­vano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo».
I sei del Cara di Mineo, come ripor­tato nelle pagine del Decreto di per­qui­si­zione infor­ma­tica e locale, sono oltre la figura dell’artefice del sistema cor­rut­tivo delle gare di appalto riguar­danti i ser­vizi interni di alcuni cen­tri per i richie­denti asilo, Luca Ode­vaine; il sot­to­se­gre­ta­rio all’Agricoltura Giu­seppe Casti­glione, luo­go­te­nente in Sici­lia eletto alla Camera dei Depu­tati nelle file di Ncd pre­si­dente della pro­vin­cia etnea dall’11 dicem­bre 2009 al 31 otto­bre 2012; Gio­vanni Fer­rera diret­tore del Con­sor­zio dei Comuni «Cala­tino Terra d’Accoglienza» di cui è pre­si­dente un altro inda­gato, la sin­daca di Mineo Anna Aloisi, anche lei Ncd; ci sono anche Marco Aure­lio Sina­tra sin­daco di Viz­zini, pre­si­dente dell’assemblea del Con­sor­zio «Cala­tino Terra d’Accoglienza» e coor­di­na­tore regio­nale dei pro­getti Sprar; infine Paolo Ragusa pre­si­dente di Con­sor­zio Sol. Cala­tino, gruppo di coo­pe­ra­tive che si occupa di «busi­ness del sociale». Una delle prime figure che nel cen­tro mene­nino, requi­sito agli inizi del 2011, fiuta un buon affare e si pro­diga nello svi­luppo di un pro­to­collo d’intesa, fir­mato il 2 ago­sto 2010. Il «Patto Ter­ri­to­riale dell’Economia Sociale del Cala­tino» di cui Sol. Cala­tino diventa ente capo­fila e cui ade­ri­scono ini­zial­mente nove comuni del Cala­tino sud Simeto,la Pro­vin­cia regio­nale di Cata­nia, l’Asp 3 di Cata­nia, la Cciaa di Cata­nia, l’Ircac.

Lo scopo del patto è «l’inizio di un nuovo modo di inten­dere le poli­ti­che sociali pen­sato per favo­rire lo svi­luppo locale, dure­vole e soste­ni­bile, di que­sto ter­ri­to­rio e a con­so­li­dare le con­di­zioni gene­rali di par­te­na­riato fra pub­blico e pri­vato sociale». E cosi sarà. Nella pri­ma­vera dell’anno suc­ces­sivo, Paolo Ragusa indi­riz­zerà una let­tera ai sin­daci del ter­ri­to­rio e chie­derà loro di met­tersi in gioco per «l’istituzione di un Cen­tro acco­glienza richie­denti asilo per fare del «Resi­dence della Soli­da­rietà» di Mineo un modello euro­peo di eccel­lenza dell’accoglienza e dell’integrazione sociale». È marzo 2013 l’anticamera di ciò che avverrà pre­sto, il cen­tro è gestito in emer­genza, per via dei flussi impor­tanti deri­vanti dalle cosid­dette pri­ma­vere arabe, dalla Cri e dalla Pro­te­zione civile come sta­bi­lito dal mini­stro degli Interni Maroni. Ragusa a luglio si rivol­gerà a Casti­glione con una mis­siva in cui pro­porrà all’allora pre­si­dente della Pro­vin­cia etnea di pen­sare all’utilità di met­tere in rete la que­stione del nuovo Cara e le inten­zioni delle ammi­ni­stra­zioni locali nel Patto, di cui il suo con­sor­zio, pri­vato, è capofila.

Paolo Ragusa è anche vicino a Ncd pur avendo sem­pre affer­mato di non essere legato a nes­suno schie­ra­mento poli­tico e di volta in volta aver soste­nuto can­di­dati di par­titi diversi, una foto sul web lo ritrae al con­gresso nazio­nale Ncd.
Giu­seppe Casti­glione, tirato in ballo da Ode­vaine nelle sue inter­cet­ta­zioni e che con­ti­nua a difen­dersi, nel ter­ri­to­rio del cala­tino ha pre­sen­ziato più a ini­zia­tive di Terzo Set­tore, spesso in cop­pia con Paolo Ragusa, che non a quelle dedi­cate all’agricoltura. Ma sarà per l’esperienza matu­rata nel corso degli ultimi anni. Nel tempo dell’emergenza Nord Africa è pre­si­dente dell’Unione delle Pro­vince, è lui che nomina il fac­to­tum delle emer­genze, Ode­vaine, come suo rap­pre­sen­tante al Tavolo per l’Immigrazione. Sarà dele­gato dal mini­stero degli Interni a sog­getto attua­tore del Cara di Mineo dal 28 giu­gno 2011 sino al 19 luglio 2013. I primi del mese di ago­sto del 2011 il sog­getto attua­tore decide di dar luogo a una «pro­ce­dura nego­ziata senza pre­via pub­bli­ca­zione di un bando di gara, a favore del sog­getto che pre­senti la migliore offerta sele­zio­nata con il cri­te­rio dell’offerta eco­no­mi­ca­mente più van­tag­giosa» nel periodo dal 1 set­tem­bre al 31 dicem­bre dello stesso anno, per i ser­vizi di gestione del cen­tro richie­denti asilo. L’ente pro­vin­ciale si riser­verà la «facoltà di aggiu­di­care il ser­vi­zio anche nel caso per­venga una sola offerta valida, pur­ché rite­nuta con­grua e con­ve­niente. L’aggiudicazione della gara sarà effet­tuata da un’apposita com­mis­sione nomi­nata suc­ces­si­va­mente alla pre­sen­ta­zione delle offerte, com­po­sta nomi­nata dal Sog­getto attua­tore». Ode­vaine ne sarà nomi­nato pre­si­dente. Vin­cerà il Con­sor­zio di Coo­pe­ra­tive Sociali arl «Sisifo», capo­fila dell’Ati costi­tuita da Sol Cala­tino, La Cascina, Senis Hospes e Domus Cari­ta­tis. Casti­glione indirà la seconda gara d’appalto il 31 gen­naio 2012 vinta dalla Rti «Sisifo» con mede­simi man­danti e a fine anno, 28 dicem­bre 2012, ini­zierà a pre­sie­dere il Cda del nascente Con­sor­zio dei Comuni «Cala­tino Terra di Soli­da­rietà», poi mutato in «Terra d’Accoglienza», nato su input del mini­stro dell’Interno Can­cel­lieri e di cui Ode­vaine nelle inter­cet­ta­zioni si vanta di essere arte­fice. Nono­stante il 25 luglio sarà dele­gata pre­si­dente del Con­sor­zio dei comuni il vice pre­si­dente Anna Aloisi la figura di Casti­glione aleg­gerà sem­pre attorno al Cara. È lui ad assi­cu­rare che nella legge di sta­bi­lità del governo Letta sono desti­nati ai Comuni del Con­sor­zio 3 milioni di euro per risar­cirli dei disagi che i cit­ta­dini subi­scono per via della pre­senza nel cala­tino del Cara di Mineo. Ma la sto­ria è molto intricata.

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