by redazione | 18 Giugno 2015 8:22
Una class action per far assumere i precari, visto che il governo e il Parlamento sembrano aver deciso di non mettere ordine nella scuola. Ad annunciare l’iniziativa è l’associazione Anief, molto attiva nel campo dei ricorsi e già artefice, insieme ad altri soggetti ricorrenti, di un successo qualche mese fa: nel novembre dell’anno scorso, molti lo ricordano, la Corte di Giustizia Ue ha sentenziato che si deve stabilizzare tutto il personale scolastico utilizzato per anni con contratti a termine (circa 250 mila persone tra docenti e Ata, si era calcolato, e con tanto di risarcimenti).
L’Anief ha deciso di mobilitarsi subito dopo aver sentito il premier Matteo Renzi, due sere fa, a Porta a Porta: il capo del governo ha dichiarato che «con 3 mila emendamenti non si fa tempo ad assumere per settembre», mettendo in allarme il mondo della scuola. «Invece di fare quello che tutti chiedono, ovvero di stralciare dal ddl 1934 le 100 mila immissioni in ruolo con un decreto legge — commenta l’associazione — il presidente del consiglio preferisce andare avanti all’insegna del “tutto o niente”».
Marcello Pacifico, presidente di Anief, spiega che il ricorso è già in preparazione: «Entro pochi giorni metteremo a disposizione dei precari danneggiati il modello di diffida da inviare. Il Parlamento, attraverso la legge di Stabilità, ha programmato l’assunzione di 150 mila precari, poi se ne sono persi per strada un terzo. Ora non si vuole fare nessuna assunzione. Il governo, che ha scelto la cervellotica strada del disegno di legge, abbandonando il decreto legge iniziale, non cada in questo errore. Andrebbe incontro a una protesta senza precedenti».
Secondo l’Anief, che ieri era con gli altri sindacati al Pantheon, Renzi ha scelto di proposito la tattica del “colpo di mano” per forzare, anche rispetto al suo partito: «Invece di fare quello che tutti chiedono, anche in seno al suo partito, ovvero di stralciare dal ddl 1934 le 100 mila immissioni in ruolo con un decreto legge, il premier preferisce andare avanti all’insegna del ‘tutto o niente’ — protesta l’associazione — La questione è seria, perché ieri (martedì per chi legge, ndr) è stata anche “sconvocata” la seduta notturna della commissione Istruzione al Senato, impegnata nell’esame del ddl Scuola. E per i primi di Luglio Renzi convocherà una conferenza sulla scuola»..
«Se le cose stanno così — conclude il presidente Marcello Pacifico — se è vero che il piano straordinario di assunzioni non si farà più, il governo risponderà in tribunale del suo operato. Siamo pronti a inondare i tribunali del lavoro di decine di migliaia di ricorsi, per l’ennesimo aggiramento della direttiva Ue 70/1999 sulla stabilizzazione obbligatoria del personale che ha svolto almeno tre anni su posto vacante. Sarebbe paradossale che nell’anno in cui sono stati stanziati i finanziamenti pubblici per le assunzioni, per realizzare quanto indicato e intimato dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo a fine novembre 2014, dovessimo far saltare tutto».
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