Auto in garage, bus gratis e spese col contagocce ma Atene supera indenne il primo giorno senza cash

by redazione | 30 Giugno 2015 8:32

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ATENE. «Barbounias, Sardeles, Arpazon!». «Triglie, Sardine, dentici!». Può sgolarsi fin che vuole Yannis, grembiule che sa di mare e due guanti coperti di squame fino al gomito, ma oggi – ad occhio – marca male. La Grecia ha i contanti contati. Qui al mercato antico del pesce di Atene quasi nessuno – mica è antico per niente – prende la carta di credito. «E il risultato lo vede da sé – dice sconsolato spostando gli sgombri sul loro letto di ghiaccio – . A quest’ora di solito c’è la ressa. Invece niente. Ho venduto il 50% in meno di lunedì scorso. Vanno tutti al supermercato, dove accettano quel maledetto denaro di plastica. E stasera metà del mio bancone finirà in pasto ai gatti qui fuori».
Benvenuti nel paese del controllo dei capitali. Dove i bancomat distribuiscono soldi con il contagocce, al ritmo di 60 euro al giorno a testa. E dove 11 milioni di persone, dalla sera alla mattina, hanno rivoltato la loro vita come un calzino, imparando a campare tirando fuori di tasca meno banconote possibili. «Non volevamo più austerity e invece l’austerity eccola qua!» scherza Evangelis Mitropoulos, tassista di 42 anni fermo al parcheggio di Omonia. Ieri sera ha riunito moglie e due figlie attorno al tavolo – racconta – ha calcolato quanto denaro liquido c’era in casa e poi ha dato disposizioni tassative: «Il motorino della mia primogenita da oggi resta nel box. Bar e ristorante sono out fino al 5 luglio perché ormai tutti vogliono essere pagati in contanti. Si esce con pochi soldi in tasca per evitare furti. E la spesa si fa solo al mini-market sotto casa, dove per fortuna prendono la Visa». I Mitropoulos non sono stati i soli a fare i conti della serva. Risultato: «Guardi Odos Stadiou qui davanti. Nota niente di strano? E’ vuota, come in una domenica d’agosto! – ride Evangelis – . L’auto nel box l’ha lasciata mezza Atene. Per risparmiare benzina».
I veri politici sono quelli che capiscono al volo di cosa ha bisogno il popolo. E Alexis Tsipras- in queste ore in cui tutti si ingegnano a tirare la cinghia – ha dimostrato di aver fiuto: ieri sera – tra una telefonata ad Angela Merkel e una con Jean Claude Juncker – ha convocato il ministro dei Trasporti dandogli un ordine irrevocabile: «Da ora e fino al 6 luglio, tutti i mezzi di Atene saranno gratuiti ». Liberi tutti. Si può salire su autobus, tram e metropolitana senza biglietto. «Non che cambi molto visto che già prima lo pagava si e no il 10% dei passeggeri – confida Helena alla stazione di Syntagma – . Ma almeno non c’è l’ansia da controllori».
La situazione è grave ma non seria, direbbe Ennio Flaiano. A 12 ore dalla serrata bancaria, Atene vive una giornata tranquilla e sembra aver già imparato ad arrangiarsi. Non fosse per il dramma degli esodati del bancomat, quelle decine di migliaia di pensionati che con Pin e sportelli automatici non hanno mai voluto aver niente a che fare. Maria Metaxas – 72 anni tutta grinta, ferma dalle nove di mattina davanti alla Alpha Bank ai Propilei – è una di loro. «Me l’aveva detto mia figlia che avrei dovuto imparare a usarla quella benedetta targhetta », confessa. Non l’ha fatto («non l’ho nemmeno ritirata…») ed è pentita: «In casa mi sono rimasti pochi euro. Se non riaprono la banca, mi tocca andare a casa di mio genero ». Immaginiamo la felicità (del genero). In suo soccorso però è in arrivo l’aiutino di un San Tsipras in campagna elettorale: il governo ha obbligato i big del credito ad aprire giovedì pomeriggio 840 filiali solo per servire i pensionati allergici agli Atm. Anche se i prelievi – la legge è uguale per tutti – saranno contingentati a 240 euro.
La vita sotto la spada di Damocle dei controlli dei capitali non è naturalmente tutta rose e fiori. A ricordare a tutti che non siamo su un reality sponsorizzato dai teorici della decrescita felice ma in una tragedia sociale nel cuore d’Europa è stata ieri l’associazione delle aziende farmaceutiche europee. «In questa situazione e in caso di Grexit la fornitura agli ospedali ellenici è a rischio », hanno scritto alla Ue. Atene ha arretrati per un miliardo. E loro, per continuare a garantire le forniture, vogliono certezze (leggi fideiussioni) da Bruxelles.
Speriamo non servano. Per ora a soffrire, fatte le debite proporzioni, sono i turisti stranieri che sabato e domenica hanno vissuto ore da incubo, passate a rimbalzare da una banca all’altra a caccia (spesso infruttuosa) di un bancomat funzionante per riempire il portafoglio. «Ho perso una giornata intera di vacanza. – racconta James Kepner, in viaggio con un gruppo della tedesca Tui – . Per fortuna oggi l’agenzia ci ha mandato una mail dicendoci che per gli stranieri non valgono i tetti ai bancomat. E dieci minuti fa sono riuscito a prelevare 250 euro». Tra gli sguardi d’invidia dei greci, ammette. Meglio che non si sieda sugli allori e li metta al sicuro rapidamente nel “safe” dell’albergo. In questa città a corto di contanti, le comitive dei viaggi organizzati – confidano ridendo i taxisti di Syntagma – sono «piccole banche a cielo aperto». E diversi hotel hanno deciso di pagare di tasca loro vigilantes privati che sorvegliano i bancomat più vicini per evitare spiacevoli incidenti ai loro ospiti.
Chi ha poche armi per difendersi sono i negozianti. «Come va? Male. Ogni giorno devo sborsare almeno 800 euro tra farina, latte, uova, uvette, cioccolata e crema – racconta Elena, alla cassa della panetteria all’angolo tra Mavromichali e Akadimias – . E senza liquidità qui rischia di fermarsi tutto ». Le grandi imprese, più lungimiranti, si sono messe al sicuro per tempo, trasferendo la liquidità all’estero e tenendo ad Atene solo il necessario per pagare gli stipendi: «La crisi era nell’aria e noi avevamo dato indicazioni precise – confermano alla Confindustria ellenica – e speriamo che si possa prelevare il necessario per le buste paga».
La prima giornata senza contanti, insomma, è andata in porto in Grecia senza scossoni. Ci si arrangia, si fa di necessità virtù. Si compra pollo invece di carne, pesce azzurro invece di ricciola. Si rimandano gli acquisti non necessari. Sperando che passi la nottata.
Tutti sanno bene che se il black out bancario dovesse continuare a lungo la musica sarebbe diversa. Il governo Tsipras ha iniziato a prepararsi. Ha messo la polizia in stato d’allerta, ha bloccato le ferie delle forze dell’ordine. Domenica si vota. E Atene, incrociando le dita, spera che da lunedì tutta la città possa tranquillamente tirare le macchine fuori dai box.
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