Migranti, l’Europarlamento a favore delle quote
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BRUXELLES La coalizione di maggioranza dell’Europarlamento, composta da popolari, socialisti e liberali, ha appoggiato il progetto di Agenda immigrazione della Commissione europea, che vorrebbe introdurre solidarietà tra i 28 Paesi membri nella gestione dell’emergenza nel Mediterraneo. Nell’Aula di Strasburgo i leader di questi tre partiti e il vicepresidente olandese della Commissione Frans Timmermans hanno lanciato critiche ai governi di Francia, Spagna, Regno Unito, Ungheria e altri Paesi membri dell’Est dichiaratisi contrari alla proposta di ripartizione con quote obbligatorie dei richiedenti asilo. Intanto la Libia, quanto meno il governo di Tobruk, ha chiesto ufficialmente in una lettera inviata ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu la «cooperazione con l’Ue al fine di sviluppare un piano d’azione per affrontare la crisi degli immigrati nel Mediterraneo».
Gli euroscettici, guidati dai britannici dell’Ukip e dai francesi del Front National, contestano l’Agenda e chiedono un rigido blocco delle frontiere europee antimigranti. La Commissione sta attenuando le sue proposte dopo aver constatato le riserve sulle quote. Timmermans ha esortato alla solidarietà garantendo la non estensione agli immigrati clandestini. «Chi ha bisogno deve poter trovare la propria salvezza in Europa — ha dichiarato l’olandese —. Ma chi non ha diritto all’asilo deve essere identificato e rimpatriato nel Paese d’origine». Con questa linea l’istituzione di Bruxelles sta recuperando il governo socialista di Parigi, che non intende cedere consensi alle destre sui migranti. La Commissione ha annunciato il testo finale dell’Agenda Immigrazione per mercoledì prossimo facendo capire che non parlerà esplicitamente di «quote». Poi si salirà al livello decisionale dei governi nel Consiglio dei ministri degli Interni del 15 e 16 giugno e nel summit Ue del 25 giugno.
Oggi e domani il premier Matteo Renzi può cercare alleanze con altri leader europei a margine del vertice Ue a Riga con i Paesi extracomunitari dell’Est Europa. Il Regno Unito si è già chiamato fuori dall’argomento immigrazione grazie a una clausola pretesa nei Trattati Ue, che vale anche per Irlanda e Danimarca. La Germania spinge per la condivisione solo dei richiedenti asilo perché in Europa ne accoglie il maggior numero e vuole trasferirne una parte.
Ivo Caizzi
Gli euroscettici, guidati dai britannici dell’Ukip e dai francesi del Front National, contestano l’Agenda e chiedono un rigido blocco delle frontiere europee antimigranti. La Commissione sta attenuando le sue proposte dopo aver constatato le riserve sulle quote. Timmermans ha esortato alla solidarietà garantendo la non estensione agli immigrati clandestini. «Chi ha bisogno deve poter trovare la propria salvezza in Europa — ha dichiarato l’olandese —. Ma chi non ha diritto all’asilo deve essere identificato e rimpatriato nel Paese d’origine». Con questa linea l’istituzione di Bruxelles sta recuperando il governo socialista di Parigi, che non intende cedere consensi alle destre sui migranti. La Commissione ha annunciato il testo finale dell’Agenda Immigrazione per mercoledì prossimo facendo capire che non parlerà esplicitamente di «quote». Poi si salirà al livello decisionale dei governi nel Consiglio dei ministri degli Interni del 15 e 16 giugno e nel summit Ue del 25 giugno.
Oggi e domani il premier Matteo Renzi può cercare alleanze con altri leader europei a margine del vertice Ue a Riga con i Paesi extracomunitari dell’Est Europa. Il Regno Unito si è già chiamato fuori dall’argomento immigrazione grazie a una clausola pretesa nei Trattati Ue, che vale anche per Irlanda e Danimarca. La Germania spinge per la condivisione solo dei richiedenti asilo perché in Europa ne accoglie il maggior numero e vuole trasferirne una parte.
Ivo Caizzi
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