Eco­reati, al Senato sì liscio come l’olio (nero). La commissione approva senza air gun

Eco­reati, al Senato sì liscio come l’olio (nero). La commissione approva senza air gun

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È andata liscia come l’olio (nero). Drib­blati gli emen­da­menti che chie­de­vano le rein­tro­du­zione del divieto di air gun — sop­presso all’ultimo minuto alla Camera — e tra­va­sato il tutto in un ordine del giorno che «impe­gna il governo» a moni­to­rare l’impatto ambien­tale della tec­nica usata dalle com­pa­gnie petro­li­fere (foto­co­pia di quello già appro­vato a Mon­te­ci­to­rio), il resto non ha tro­vato opposizione.

«Testo # Eco­reati passa in com­mis­sioni #Senato senza modi­fi­che. Paese attende legge da oltre 20 anni: ora in Aula ognuno si assuma respon­sa­bi­lità», twitta il mini­stro dell’Ambiente, Gian Luca Gal­letti. E il rife­ri­mento è ai sena­tori di Sel, ad alcuni ex gril­lini del Gruppo misto e a Gal che hanno già pro­messo bat­ta­glia per met­tere fuo­ri­legge le esplo­sioni in mare usate per son­dare il sot­to­suolo alla ricerca di idro­car­buri. Il prov­ve­di­mento dovrebbe ora appro­dare nell’Aula di Palazzo Madama già mar­tedì pros­simo per il sì defi­ni­tivo che il Pd vor­rebbe incas­sare entro la settimana.

Ma se anche Legam­biente e Libera, pro­mo­trici di una cam­pa­gna per l’introduzione degli eco­reati nel codice penale, si dicono sod­di­sfatte e chie­dono che ora si arrivi velo­ce­mente al tra­guardo finale, c’è invece chi assi­cura che l’ultimo pas­sag­gio «non sarà facile».

Subito dopo il voto delle com­mis­sioni Ambiente e Giu­sti­zia, la sena­trice Lore­dana De Petris è a dir poco con­tra­riata e defi­ni­sce «ver­go­gnoso» l’atteggiamento del governo, rap­pre­sen­tato da Gal­letti, in com­mis­sione: «Il mini­stro — rife­ri­sce — ha detto che la que­stione dell’air gun verrà affron­tata in un decreto dedi­cato alle piat­ta­forme off shore (forse già lunedì in Cdm, ndr), ma in realtà non c’è niente di con­creto e sap­piamo che la posi­zione nel governo è diversa». Per De Petris, che minac­cia «emen­da­menti in Aula anche da parte di Sel» sull’air gun, la cosa grave «è che c’è un’azione deli­be­rata a van­tag­gio delle com­pa­gnie stra­niere — sono loro che usano quella tec­nica — che qui hanno tro­vato il Bengodi».

A fronte dell’entusiasmo con cui Ermete Rea­lacci, primo fir­ma­ta­rio del testo base, defi­ni­sce il risul­tato di ieri «una buona noti­zia per l’ambiente e la salute dei cit­ta­dini», si regi­stra poi una ulte­riore diva­ri­ca­zione tra le posi­zioni del M5S che riven­dica di aver «dato un con­tri­buto deci­sivo per l’approvazione della legge» che è «un punto impor­tante del nostro pro­gramma elet­to­rale», e i fuo­riu­sciti che oggi gra­vi­tano nel Gruppo Misto.

I quali defi­ni­scono l’escamotage dell’ordine del giorno sull’air gun «un con­ten­tino per noi e un grande regalo per i potenti. Il governo invece doveva sospen­dere le auto­riz­za­zioni in attesa delle diret­tive Ue».



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