«Pagavamo finte consulenze ai politici e agli amministratori»
Print this article Font size -16+
NAPOLI Francesco Simone collabora con i magistrati di Napoli. Il manager della cooperativa «Cpl Concordia» incaricato di tenere i rapporti con politici e amministratori pubblici parla per oltre otto ore e ammette l’esistenza di un «sistema corruttivo» svelando il meccanismo che avrebbe consentito alla società di aggiudicarsi le gare per la metanizzazione dei Comuni. L’interrogatorio è avvenuto due giorni fa nel carcere di Poggioreale dove Simone è rinchiuso da lunedì insieme ai responsabili della società e al sindaco di Ischia Giuseppe Ferrandino, tutti accusati di corruzione, turbativa d’asta, riciclaggio e false fatturazioni. Sospettati di aver «controllato» i bandi di assegnazioni grazie alle elargizioni illegali di soldi e utilità e di aver così ottenuto una posizione di dominio rispetto alla concorrenza. La «rete» di Simone — per anni segretario e uomo di fiducia di Bettino Craxi — è stata ricostruita grazie a intercettazioni e verifiche svolte dai carabinieri del Noe coordinati dai sostituto procuratore Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto. Ieri sono scattate le prime perquisizioni. E sotto inchiesta è finito l’ex senatore di Alleanza Nazionale ed ex sindaco di Procida Luigi Muro.
Le telefonate con D’Alema
È Simone che al telefono sollecita il responsabile commerciale della «Cpl» Nicola Verrini a finanziare la fondazione di Massimo D’Alema, ma anche a trattare l’acquisto dei vini prodotti dall’azienda che fa capo al leader del Partito democratico e di 500 copie del suo libro «Non solo euro» in occasione di un appuntamento elettorale di Ferrandino. Allegata agli atti dell’inchiesta c’è la telefonata del 3 luglio 2013 che il manager fa all’esponente del Pd per invitarlo sull’isola. Si tratta di un’intercettazione ambientale fatta nell’ufficio di Simone: per questo è impossibile sentire le risposte di D’Alema. Il manager dice: «Ho parlato del nostro incontro con Casari al sindaco di Ischia, che è un compagno di vecchia data ed è in collegamento con i 400 operatori alberghieri di Ischia. Siccome tu ci avevi accennato della tua produzione eccellente, lui sarebbe disponibile quando vorrai, se vorrai e riterrai, di fare una specie di riunione degli albergatori più importanti e presentare il frutto del sudore della fronte…».
Le false consulenze
Giovedì, con il giudice, Simone si era avvalso della facoltà di non rispondere ma subito dopo aveva fatto sapere ai pm di essere disponibile a rispondere alle loro domande. Incontro fissato per il giorno successivo. Il verbale è coperto da alcuni omissis e ciò fa presumere che abbia raccontato circostanze sulle quali devono essere effettuate verifiche. Il resto è stato inserito nell’ordine di perquisizione al Comune di Procida che aveva affidato alla cooperativa l’appalto per la metanizzazione. Dichiara Simone: «Lo strumento di “penetrazione” da parte di Cpl delle pubbliche amministrazioni, stazioni appaltanti dei lavori e dei servizi cui la Cpl è interessata, è rappresentato dalle consulenze, dal subappalto ovvero dalle forniture in favore di soggetti legati ai pubblici ufficiali che gestiscono i medesimi appalti. Voglio dire che Cpl affida o una consulenza (più o meno fittizia) ovvero individua un subappaltatore o un fornitore segnalato dal soggetto pubblico che poi gli fa aggiudicare l’appalto o che gestisce le pratiche amministrative, tanto è avvenuto, secondo un protocollo ben consolidato».
Il ruolo dei «facilitatori»
Per spiegare concretamente quali siano le modalità utilizzate dalla cooperativa modenese, Simone parla dell’incarico ottenuto a Procida. E spiega: «Lo stesso metodo e lo stesso protocollo è stato usato in relazione all’appalto che la Cpl si è recentemente aggiudicata per la metanizzazione di Procida. Il “facilitatore” è stato l’ex senatore Muro, già sindaco di Procida è legatissimo all’attuale sindaco». Il coinvolgimento di politici o funzionari prevede, secondo la versione fornita da Simone, una contropartita: «La “Cpl” ha utilizzato Muro per ingraziarsi l’amministrazione comunale e cioè per ottenere le autorizzazioni e gli atti che il Comune ha dovuto adottare. In tal caso l’utilità è stata destinata a Muro pagando a lui o a un suo prestanome una quota tra il 10 e il 20% del capitale della società che è stata costituita ad hoc dalla “Cpl” per tale opera, le cui quote sono possedute dalla stessa “Cpl”».
Società «di scopo» e finanziamenti
Simone parla di Procida e racconta come lo stesso metodo sia stato utilizzato a Ischia. Ferrandino aveva negato di aver percepito «tangenti» per agevolare l’appalto, Simone sostiene che tutti i lavori sono stati ottenuti seguendo le stessa procedura. È scritto a verbale: «Quando la “Cpl” partecipa a un appalto accade talvolta che si costituisca una società di scopo (a Ischia per esempio era la “Ischia gas”). Ebbene al momento della costituzione il capitale e dunque le quote di tale società di scopo hanno un determinato valore — di regola basso — che ovviamente lievita in modo straordinario dopo l’aggiudicazione dell’appalto e soprattutto dopo l’erogazione del finanziamento pubblico. Voglio dire che se per esempio il 10% di tale società di scopo vale 100 euro prima del finanziamento, dopo il finanziamento il valore della stessa quota sarà di 100 mila euro». Poi chiama direttamente in causa l’ex senatore Muro: «Tale stratagemma è stato utilizzato per retribuire il senatore Muro al quale la “Cpl” ha (direttamente o per interposta persona) conferito una quota della società di scopo che si occuperà della metanizzazione di Procida il cui valore oggi è lievitato con conseguente realizzazione di una notevole plusvalenza».
I gestori della cooperativa
Le dichiarazioni rese dal manager chiamano in causa i vertici della «Cpl». Descrivendo il metodo utilizzato nei rapporti con la politica, Simone racconta infatti alcuni incontri ai quali dice di aver partecipato e che avevano come protagonista Roberto Casari, il presidente della società. Intercettazioni e verifiche lo chiamavano in causa, ma nel corso dell’interrogatorio l’imprenditore aveva negato di aver versato tangenti sostenendo come le procedure seguite fossero regolari. Una versione che Simone smentisce. Dichiara il manager: «Ho assistito personalmente a conversazioni e colloqui tra Casari e Muro che parlavano della vicenda, nel senso che il riconoscimento di tale somma è stato evidentemente messo in relazione alla sua attività in seno all’amministrazione volta a facilitare e velocizzare tutte le pratiche amministrative che sono moltissime. Ho anche sentito Casari lamentarsi del fatto che Muro voleva monetizzare subito il suo guadagno, nel senso che dopo la “lievitazione” del valore della sua quota voleva venderla appena arrivato il finanziamento. Ho sentito più volte Muro dire che grazie a lui l’amministrazione avrebbe evaso ogni pratica e adottato ogni provvedimento in modo più rapido e con esito favorevole».
I nuovi appalti pubblici
Ieri mattina sono scattate le perquisizioni. Nel provvedimento i magistrati evidenziano come «Simone ha contribuito ulteriormente a descrivere e delineare il quadro e i connotati di quello che si può definire un vero e proprio “sistema corruttivo” assolutamente generalizzato che ruota intorno e che ispira l’attività della cooperativa “Cpl Concordia”, soffermandosi inoltre e specificamente su talune ulteriori vicende illecite, rispetto a quelle già contestate nell’ordinanza di custodia cautelare». È il primo passo. Nei prossimi giorni i pm torneranno in carcere per affrontare gli altri capitoli dell’ordinanza di custodia cautelare e per conoscere i retroscena degli altri appalti che la «Cpl» ha ottenuto nel corso degli ultimi anni, tenendo conto che l’inizio della consulenza di Simone risale al 2004.
I rapporti con le Regioni
Per avere un’idea di quale sia il volume d’affari della società basta leggere l’elenco dei documenti sequestrati nel corso di una perquisizione disposta agli inizi dell’indagine nella sede romana della «Cpl» e in particolare nella borsa del direttore commerciale Verrini: «Documentazione relativa a bandi di gara della Regione Campania, cartellina blu con la dicitura “Pratica di Mare 2014”, cartellina nera con all’interno documentazione inerente il bando di gara con la Regione Campania; agenda di pelle nera contenente vari appunti; opuscolo riportante i lavori presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù; elenco delle attività della “Cpl Concordia nella regione Lazio”». E il giudice, ordinando gli arresti, a proposito di Simone parla di «complessa rete di relazioni interpersonali con esponenti di rilievo del mondo imprenditoriale e politico che utilizza d’intesa con i vertici della predetta società, anche attraverso voto politico di scambio, turbando la libertà degli incanti e l’assegnazione di appalti attraverso un articolato sistema corruttivo alimentato da un circuito finanziario “opaco” localizzato in Tunisia che consente di disporre di somme di denaro “in nero”».
Fulvio Bufi
Fiorenza Sarzanini
È Simone che al telefono sollecita il responsabile commerciale della «Cpl» Nicola Verrini a finanziare la fondazione di Massimo D’Alema, ma anche a trattare l’acquisto dei vini prodotti dall’azienda che fa capo al leader del Partito democratico e di 500 copie del suo libro «Non solo euro» in occasione di un appuntamento elettorale di Ferrandino. Allegata agli atti dell’inchiesta c’è la telefonata del 3 luglio 2013 che il manager fa all’esponente del Pd per invitarlo sull’isola. Si tratta di un’intercettazione ambientale fatta nell’ufficio di Simone: per questo è impossibile sentire le risposte di D’Alema. Il manager dice: «Ho parlato del nostro incontro con Casari al sindaco di Ischia, che è un compagno di vecchia data ed è in collegamento con i 400 operatori alberghieri di Ischia. Siccome tu ci avevi accennato della tua produzione eccellente, lui sarebbe disponibile quando vorrai, se vorrai e riterrai, di fare una specie di riunione degli albergatori più importanti e presentare il frutto del sudore della fronte…».
Le false consulenze
Giovedì, con il giudice, Simone si era avvalso della facoltà di non rispondere ma subito dopo aveva fatto sapere ai pm di essere disponibile a rispondere alle loro domande. Incontro fissato per il giorno successivo. Il verbale è coperto da alcuni omissis e ciò fa presumere che abbia raccontato circostanze sulle quali devono essere effettuate verifiche. Il resto è stato inserito nell’ordine di perquisizione al Comune di Procida che aveva affidato alla cooperativa l’appalto per la metanizzazione. Dichiara Simone: «Lo strumento di “penetrazione” da parte di Cpl delle pubbliche amministrazioni, stazioni appaltanti dei lavori e dei servizi cui la Cpl è interessata, è rappresentato dalle consulenze, dal subappalto ovvero dalle forniture in favore di soggetti legati ai pubblici ufficiali che gestiscono i medesimi appalti. Voglio dire che Cpl affida o una consulenza (più o meno fittizia) ovvero individua un subappaltatore o un fornitore segnalato dal soggetto pubblico che poi gli fa aggiudicare l’appalto o che gestisce le pratiche amministrative, tanto è avvenuto, secondo un protocollo ben consolidato».
Il ruolo dei «facilitatori»
Per spiegare concretamente quali siano le modalità utilizzate dalla cooperativa modenese, Simone parla dell’incarico ottenuto a Procida. E spiega: «Lo stesso metodo e lo stesso protocollo è stato usato in relazione all’appalto che la Cpl si è recentemente aggiudicata per la metanizzazione di Procida. Il “facilitatore” è stato l’ex senatore Muro, già sindaco di Procida è legatissimo all’attuale sindaco». Il coinvolgimento di politici o funzionari prevede, secondo la versione fornita da Simone, una contropartita: «La “Cpl” ha utilizzato Muro per ingraziarsi l’amministrazione comunale e cioè per ottenere le autorizzazioni e gli atti che il Comune ha dovuto adottare. In tal caso l’utilità è stata destinata a Muro pagando a lui o a un suo prestanome una quota tra il 10 e il 20% del capitale della società che è stata costituita ad hoc dalla “Cpl” per tale opera, le cui quote sono possedute dalla stessa “Cpl”».
Società «di scopo» e finanziamenti
Simone parla di Procida e racconta come lo stesso metodo sia stato utilizzato a Ischia. Ferrandino aveva negato di aver percepito «tangenti» per agevolare l’appalto, Simone sostiene che tutti i lavori sono stati ottenuti seguendo le stessa procedura. È scritto a verbale: «Quando la “Cpl” partecipa a un appalto accade talvolta che si costituisca una società di scopo (a Ischia per esempio era la “Ischia gas”). Ebbene al momento della costituzione il capitale e dunque le quote di tale società di scopo hanno un determinato valore — di regola basso — che ovviamente lievita in modo straordinario dopo l’aggiudicazione dell’appalto e soprattutto dopo l’erogazione del finanziamento pubblico. Voglio dire che se per esempio il 10% di tale società di scopo vale 100 euro prima del finanziamento, dopo il finanziamento il valore della stessa quota sarà di 100 mila euro». Poi chiama direttamente in causa l’ex senatore Muro: «Tale stratagemma è stato utilizzato per retribuire il senatore Muro al quale la “Cpl” ha (direttamente o per interposta persona) conferito una quota della società di scopo che si occuperà della metanizzazione di Procida il cui valore oggi è lievitato con conseguente realizzazione di una notevole plusvalenza».
I gestori della cooperativa
Le dichiarazioni rese dal manager chiamano in causa i vertici della «Cpl». Descrivendo il metodo utilizzato nei rapporti con la politica, Simone racconta infatti alcuni incontri ai quali dice di aver partecipato e che avevano come protagonista Roberto Casari, il presidente della società. Intercettazioni e verifiche lo chiamavano in causa, ma nel corso dell’interrogatorio l’imprenditore aveva negato di aver versato tangenti sostenendo come le procedure seguite fossero regolari. Una versione che Simone smentisce. Dichiara il manager: «Ho assistito personalmente a conversazioni e colloqui tra Casari e Muro che parlavano della vicenda, nel senso che il riconoscimento di tale somma è stato evidentemente messo in relazione alla sua attività in seno all’amministrazione volta a facilitare e velocizzare tutte le pratiche amministrative che sono moltissime. Ho anche sentito Casari lamentarsi del fatto che Muro voleva monetizzare subito il suo guadagno, nel senso che dopo la “lievitazione” del valore della sua quota voleva venderla appena arrivato il finanziamento. Ho sentito più volte Muro dire che grazie a lui l’amministrazione avrebbe evaso ogni pratica e adottato ogni provvedimento in modo più rapido e con esito favorevole».
I nuovi appalti pubblici
Ieri mattina sono scattate le perquisizioni. Nel provvedimento i magistrati evidenziano come «Simone ha contribuito ulteriormente a descrivere e delineare il quadro e i connotati di quello che si può definire un vero e proprio “sistema corruttivo” assolutamente generalizzato che ruota intorno e che ispira l’attività della cooperativa “Cpl Concordia”, soffermandosi inoltre e specificamente su talune ulteriori vicende illecite, rispetto a quelle già contestate nell’ordinanza di custodia cautelare». È il primo passo. Nei prossimi giorni i pm torneranno in carcere per affrontare gli altri capitoli dell’ordinanza di custodia cautelare e per conoscere i retroscena degli altri appalti che la «Cpl» ha ottenuto nel corso degli ultimi anni, tenendo conto che l’inizio della consulenza di Simone risale al 2004.
I rapporti con le Regioni
Per avere un’idea di quale sia il volume d’affari della società basta leggere l’elenco dei documenti sequestrati nel corso di una perquisizione disposta agli inizi dell’indagine nella sede romana della «Cpl» e in particolare nella borsa del direttore commerciale Verrini: «Documentazione relativa a bandi di gara della Regione Campania, cartellina blu con la dicitura “Pratica di Mare 2014”, cartellina nera con all’interno documentazione inerente il bando di gara con la Regione Campania; agenda di pelle nera contenente vari appunti; opuscolo riportante i lavori presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù; elenco delle attività della “Cpl Concordia nella regione Lazio”». E il giudice, ordinando gli arresti, a proposito di Simone parla di «complessa rete di relazioni interpersonali con esponenti di rilievo del mondo imprenditoriale e politico che utilizza d’intesa con i vertici della predetta società, anche attraverso voto politico di scambio, turbando la libertà degli incanti e l’assegnazione di appalti attraverso un articolato sistema corruttivo alimentato da un circuito finanziario “opaco” localizzato in Tunisia che consente di disporre di somme di denaro “in nero”».
Fulvio Bufi
Fiorenza Sarzanini
Tags assigned to this article:
corruzioneCpl ConcordiaFrancesco SimoneGiuseppe FerrandinoHenry John WoodcockIschiaMassimo D'AlemaRelated Articles
Cgil: “Un piano straordinario per aumentare l’occupazione dei disabili”
La richiesta al governo: investimenti specifici per l’occupazione e per la formazione finalizzata al reinserimento lavorativo. Secondo l’ultima relazione al parlamento, il numero dei disabili che lavorano è diminuito del 34%
Il Game Boy della politica italiana
MARIO MONTI. Il suo nome non trova quasi opposizione né a destra né a sinistra, fatto indisponente in un paese in cui non è stata nemmeno l’opposizione ad aprirgli la strada. Mario Monti esordisce oggi in senato, per poi trasferirsi presto a palazzo Chigi, dove porterà con sé una valigia dal doppio fondo.
Baby boomers, il lungo addio della generazione infinita
I nati tra il 1946 e il 1964, stanno cominciando a entrare nell’età post-lavorativa: 4 milioni di persone all’anno, circa 10mila al giorno, vanno in pensione. E le riserve accantonate dalla previdenza rischiano di non reggere a questo shock demografico. È la fine di un’epoca: adesso avanzano i “Millennials”
No comments
Write a comment
No Comments Yet!
You can be first to comment this post!