Il secondo segnale importante è che tutta l’Unione europea conferma la luce verde a combattere in mare (e se servirà in terra di Libia) i trafficanti di esseri umani. Quelli che Matteo Renzi chiama gli schiavisti del 21° secolo saranno oggetto di un’operazione di polizia internazionale molto approfondita, una “guerra” che non sarà per nulla semplice e risolutiva, ma che verrà lanciata. La Ue ha dato mandato a Federica Mogherini di studiare i modi per «smantellare le reti dei trafficanti, assicurare i colpevoli alla giustizia, sequestrare i loro assetti ». Ancora: ci sarà uno sforzo sistematico per «identificare, catturare e distruggere le imbarcazioni prima che vengano utilizzate dai trafficanti».
Parallelamente però i capi della Ue hanno chiesto alla Commissione di stringere i tempi sull’”Agenda per le migrazioni” che è ormai in dirittura d’arrivo, la strategia che detterà le linee di intervento dell’Unione in Africa per affrontare lì, strutturalmente, i problemi di gestione e assistenza ai migranti ma anche per innescare il cambiamento nelle condizioni economiche e politiche che la Ue ritiene sia l’unico vero strumento per arrestare il flusso di migranti dall’Africa. «Abbiamo deciso di aumentare il supporto a paesi come Tunisia, Egitto, Sudan, Mali e Niger non solo per controllare le frontiere, per combattere i trafficanti, ma anche per favorire migliori condizioni economiche », dice Matteo Renzi.
C’è però il vero tabù attorno al quale tutti i capi europei, quasi indistintamente, corrono a nascondersi: quando si discute di riequilibrare le “quote”, di decidere come distribuire i migranti che sono già arrivati e quelli che arriveranno, i primi ministri svicolano. Il primo è il britannicoDavid Cameron, «daremo tre navi e tre elicotteri a Triton, ma neppure un migrante nel Regno Unito, li trasferiremo nel paese più vicino », ovvero l’Italia oppure la piccola Malta. La stessa Angela Merkel dice che «la priorità è salvare le vite umane», ma di quote non vuole parlare,anche perché la sua Germania oggi è al primo posto fra i paesi che accettano migranti africani. La Merkel però aggiunge che si deve studiare «un percorso che preveda una diversa distribuzione dei profughi tra i paesi rispetto a quello che era possibile fare prima».
Il più esplicito contro la ripartizione dei migranti è stato come abbiamo visto Cameron. Ma Matteo Renzi lo ha ringraziato lo stesso, «non ha dato disponibilità ad accogliere migranti, ma parteciperà a Triton, intanto è un buon inizio». E lo ringrazia perché assieme alla Francia lavorerà alle Nazioni Unite per far votare una risoluzione che permette di avviare la guerra ai trafficanti. Nel bilancio complessivo per Roma questo è un risultato assai serio, che punta in prospettiva alla stabilizzazione della Libia, non solo a fermare i migranti.