La pressione fiscale sale ancora, tocca il 50,3%

La pressione fiscale sale ancora, tocca il 50,3%

Loading

ROMA Meno imprese e meno posti di lavoro per colpa della crisi, meno pensionati per via della riforma Fornero, e nel giro di un anno il numero degli italiani che presentano la dichiarazione dei redditi è sceso di quasi mezzo milione. Ma la pressione fiscale cresce ancora. Tra ottobre e dicembre scorsi è salita fino al 50,3%.
Nel 2013 il ministero dell’Economia ha registrato 425 mila contribuenti in meno sul 2012. Con l’onda lunga della crisi, sono spariti 334 mila lavoratori dipendenti, soprattutto tra i più giovani e nelle classi a più basso reddito, 168 mila pensionati e 60 mila imprenditori, anche se i redditi medi non sembrano aver risentito più di tanto, nel 2013, dell’ulteriore rallentamento dell’attività economica. Le 41 milioni di dichiarazioni Irpef, presentate l’anno scorso (10 milioni con imposta pari a zero), espongono un reddito complessivo di 811 miliardi di euro (+0,6%), pari a 20.070 euro (+1,5%) per ciascun contribuente. Il reddito mediano è pari a 16.213 euro: metà degli italiani dichiara di meno, l’altra metà di più. Il 46% dei contribuenti dichiara meno di 15 mila euro e versa il 5% dell’Irpef, il 49% è tra i 15 e i 50 mila, e dichiara il 58% dell’Irpef totale, e solo il 5% dei contribuenti dichiara oltre 50 mila euro (e paga il 37% del totale). Per la maggior parte i redditi arrivano dal lavoro dipendente, ma per la prima volta nel 2013 i redditi derivanti dalle pensioni hanno superato il 30% del totale. Le dichiarazioni più «pesanti» sono in genere quelle degli autonomi, con una media di 35.660 euro (-1,2%), seguite da quelle dei dipendenti (20.600 euro, -0,1%), dei pensionati (16.280 euro, in aumento del 2%). Il reddito medio dichiarato dai titolari di imprese individuali è di 17.650 euro (-2,2%), quello da partecipazioni in società di persone è 15.760 euro (-3,6%).
È un vero e proprio boom, invece, per i redditi che derivano dai fabbricati. Perché i redditi delle seconde case sono tornati ad essere imponibili Irpef, ma soprattutto per l’esplosione della cedolare secca sugli affitti. Al terzo anno di applicazione, è stata sfruttata da un milione di soggetti (+37%), per un imponibile di 7,5 miliardi (+26%) e un’imposta di 1,5 miliardi. L’imposta effettivamente pagata (152 miliardi, stabile sul 2012) è in media 4.910 euro.
Il 2013 fa segnare una nuova impennata delle addizionali locali: quelle regionali (11,2 miliardi in tutto, +1,5%) è pari in media a 370 euro (erano 360, la più alta è nel Lazio, la più bassa in Basilicata), quelle comunali salgono a 4,4 miliardi (+8,9% nel 2013 dopo il +20% del 2012), per una media di 170 euro. Secondo l’Istat la pressione fiscale del 2014 sarebbe salita al 43,5% rispetto al Pil (al 50,3% nel quarto trimestre), ma secondo il ministero dell’Economia, sarebbe in realtà scesa al 43,1%, considerato che il bonus di 80 euro è contabilizzato nel bilancio pubblico come una spesa e non come una minore entrata. Il governo si riunirà martedì per approvare il Def, con le linee guida della politica economica.
Mario Sensini

Related Articles

Pomigliano, nessun passo indietro mobilità  confermata per 19 operai

Loading

A vuoto il secondo round con i sindacati. L’azienda continuerà  a ridurre il personale per riammettere i 145 iscritti Fiom

Schiaffo greco alla Ue il “no”vince con il 61% Tsipras: “La democrazia ha sconfitto la paura”

Loading

Syriza festeggia in piazza Syntagma la bocciatura del nuovo piano di riforme preparato dai creditori internazional

Cosa ci dicono quei volti dei bimbi in fuga dalla guerra

Loading

Da Bodrum e Budapest, da Ceuta e dal Canale di Sicilia ci arrivano le storie di vita e di morte dei piccoli migranti. Vittime innocenti, che non capiscono l’assurdità delle cose dei grandi

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment