by redazione | 22 Aprile 2015 14:59
C’E’ CHI pianterà un albero in giardino o in un parco. Chi seminerà fiori su un prato. L’obiettivo è quello di restituire qualche cosa alla Terra. Il 22 aprile più di un miliardo di persone in 192 Paesi tornerà a mobilitarsi per l’Earth Day[1], la Giornata della Terra celebrata dalle Nazioni Unite. L’iniziativa per la salvaguardia del Pianeta, alla sua 45esima edizione[2], ha già raccolto oltre 1,1 miliardi di ‘azioni verdi’, impegni sottoscritti dai cittadini di tutto il mondo sul sito web dell’evento, che quest’anno si pone obiettivi ambiziosi. Primo fra tutti quello di piantare oltre un miliardo di alberi o semi.
Restituire qualche cosa alla Terra. L’Earth[3] Day Network [4]invita chiunque, a qualsiasi latitudine, a “restituire” qualcosa alla Terra piantando un albero nel giardino di casa, o donandolo a un giardino pubblico, e “prendendosene cura come un bambino” finché non sarà in grado di sostenersi da solo. “Ogni albero – spiegano gli organizzatori – contribuirà a stabilizzare il clima e fornirà un habitat a varie specie animali”.
Mobilitati tutti i Continenti. La mobilitazione coinvolge i cinque Continenti, dall’India ad Antigua, dall’Iraq, dove saranno piantati 500 ulivi, all’Alaska, dalla Nigeria al Kosovo, con iniziative, tra cui campagne d’informazione sui rifiuti e il riciclo, pulizia di spiagge, proiezioni di documentari, mostre, dibattiti e giornate all’aria aperta. Ovunque i protagonisti saranno le scuole di ogni ordine e grado, con i bambini e i ragazzi al centro di campagne educative e di sensibilizzazione per far crescere una ‘green generation’.
L’Italia. L’Italia non fa eccezione: mercoledì l’Earth Day Italia[5] porterà all’Udienza papale 300 bambini delle scuole materne ed elementari che si sono impegnati con lavori sull’ambiente e l’alimentazione sostenibile, mentre diverse scolaresche saranno al mercato romano del Circo Massimo di Campagna Amica per andare a “lezione di orto urbano” e per imparare a fare la spesa a km zero, con prodotti ortofrutticoli di stagione e amica dell’ambiente.
L’Expo. “Il 2015 è l’anno dell’ambiente per eccellenza, a parte il fatto che l’Italia è al centro dell’attenzione mondiale con l’Expo[6] e i temi della sostenibilità alimentare che sono fondamentali per la questione ambientale, ma poi ci sono due grandi appuntamenti dell’Onu, di cui noi siamo un pò l’espressione, New York e Parigi, spiega Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia. Un momento decisivo per il futuro della Terra, che avrà i suoi appuntamenti cruciali nei prossimi mesi e culminerà in dicembre a Parigi, con la ‘Conferenza sul Clima’ “dove è fondamentale che le grandi potenze economiche prendano degli impegni vincolanti per evitare che gli effetti sul clima diventino irreversibili – sottolinea Sassi – . Quest’anno sosteniamo 3 grandi campagne: lo sport, perché la nostra è una società che si sta virtualizzando e i giovani perdono il contatto con la natura” e “vita all’aria aperta e sport possono e devono diventare veicolo di sensibilizzazione ambientale”.
Il Papa. Poi c’è “la campagna di Papa Francesco e di Caritas Internationalis, Una sola famiglia umana cibo per tutti” e infine “l’abitare sostenibile” che “con il consumo e lo spreco nelle case, l’abitare è responsabile del 40% delle emissioni di CO2 ed è lì che il cittadino può fare la differenza”.
Earth Day Italia. Sui progressi del nostro Paese dalla nascita di Earth Day Italia[7], il presidente non ha dubbi: “Ottime performance sulle rinnovabili” inoltre “siamo ancora indietro su tantissimi fronti, ma su quello energetico ci siamo distinti almeno per raggiungere prima di altri l’obiettivo di avere il 20% di energie rinnovabili”. Sassi ribadisce che “quando l’Italia ha iniziato a celebrare Earth Day, nel 2009, non si sapeva cosa fosse, dovevamo spiegarlo, oggi raggiungiamo 100 milioni di contatti media ogni anno con le nostre celebrazioni e sensibilizziamo 30 milioni di persone, questo tema ormai è agenda dell’opinione pubblica, di conseguenza della politica e della grande impresa”. Sul coinvolgimento dei cittadini, Sassi conferma che “vivono con grande piacere la festa e grande attenzione questi temi, devono imparare a trasformare questo in stili di comportamento, in scelte di acquisto e di consumo”.
“Il nostro slogan – conclude Sassi – è ‘Every Day is Earth Day’, ogni giorno è il giorno della terra. Earth Day è una piattaforma che lavora 365 giorni l’anno. Questo momento di sensibilizzazione ci dà tanta forza di visibilità e persuasione sui temi per la tutela del pianeta, però poi tutti i cittadini, tutti i giorni, dovrebbero fare qualcosa”.
Vertice Onu di Parigi. Earth Day è un’occasione per ricordare, tanto più a pochi mesi dal vertice Onu sul clima di Parigi, che difendere l’ambiente e rispondere alla sfida dei mutamenti climatici non solo è necessario, ma rappresenta anche una straordinaria opportunità per affrontare la crisi e guardare al futuro – spiega Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera – . Una prospettiva, quella della green economy, vera in tutto il mondo, ma che in italia è già realtà. Che incrocia la sfida della qualità, si nutre dei talenti dei territori e dà forza alla missione del nostro paese un’economia diversa e innovativa che punta su ricerca, conoscenza, cultura e bellezza. Che combatte le diseguaglianze, valorizza la coesione sociale e migliora la qualità della vita senza compromette il futuro dei cittadini di domani”.
Green Italy. Infatti, “nel nostro paese, come segnala una recente indagine promossa da Symbola e Unioncamere, già oggi esiste un’Italia green che è fatta dal 22% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza. Alle competenze green si devono 234mila assunzioni programmate lo scorso anno: ben il 61% della domanda di lavoro. E proprio grazie a questa green italy sono stati prodotti 101 miliardi di valore aggiunto, con un’occupazione di 3 milioni di green jobs”, conclude il presidente della commissione ambiente della camera.
Green cities, le città verdi. Accanto a un globo più verde, l’Earth Day punta a rendere la Terra più pulita con la campagna ‘Green Cities’. Lanciata lo scorso anno, chiede ai Comuni di impegnarsi a raggiungere il 100% di energie rinnovabili entro il 2050. Un obiettivo già messo a segno da molte delle compagnie internazionali della classifica ‘Fortune 500’, osserva il Network, ma che ha bisogno di essere perseguito anche dal settore pubblico “per avere una riduzione significativa delle emissioni di gas a effetto serra”.
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