Don Zerai: «Paghiamo quindici anni di politiche europee criminali»

Don Zerai: «Paghiamo quindici anni di politiche europee criminali»

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L’ennesima tra­ge­dia nel Medi­ter­ra­neo è il risul­tato di una guerra che nes­sun governo euro­peo vuole dav­vero fer­mare. Non è una pro­vo­ca­zione ma la posi­zione argo­men­tata di Don Zerai, sacer­dote eri­treo, fon­da­tore dell’agenzia Habe­shia e can­di­dato al pre­mio Nobel per la pace. Le parole di Don Zerai sono un j’accuse all’Europa e ai suoi governi, respon­sa­bili di poli­ti­che migra­to­rie criminali.

Don Zerai, lei ha par­lato di una «guerra cri­mi­nale» da parte dell’Unione euro­pea. Un’accusa molto dura.

Negli ultimi quin­dici anni siamo pas­sati di tra­ge­dia in tra­ge­dia e non è mai cam­biato nulla. L’Europa pre­fe­ri­sce guar­dare da un’altra parte; finan­zia con miliardi di euro l’acquisto di armi e così decide di accon­ten­tare la lobby della poli­tica secu­ri­ta­ria; di con­tro dice di non avere i soldi per rifi­nan­ziare Mare nostrum. Qui sta la dichia­ra­zione di guerra con­tro i migranti e i pro­fu­ghi. Lasciarli morire in mare è solo un modo pas­sivo di com­bat­tere una guerra che non si vuole dichia­rare; que­sto signi­fica fare scelte poli­ti­che cri­mi­nali. A que­sta Europa non gliene frega nulla di pro­teg­gere i profughi.

È un’Europa che ha tra­dito la sua sto­ria e reso il Medi­ter­ra­neo un con­fine mili­tare e un cimitero.

L’Europa, negli ultimi quin­dici anni, non ha fatto altro che alzare le bar­ri­cate favo­rendo i traf­fi­canti. E più si chiu­de­vano le porte, più i traf­fi­canti gua­da­gna­vano soldi. Se dav­vero voleva com­bat­tere i traf­fi­canti doveva aprire gli accessi legali. Per­ché l’Europa e l’Onu non vanno a paci­fi­care la Soma­lia o a risol­vere il pro­blema del con­fine tra Etio­pia ed Eri­trea? per­ché non agi­scono affin­ché dit­ta­tori come Afewerki, o Al-Bashir, lascino il potere avviando un vero pro­cesso di demo­cra­tiz­za­zione? Se ci sono Stati fal­liti e anzi causa dell’esodo, come l’Eritrea, Soma­lia, Sudan, Mali, Repub­blica Cen­troa­fri­cana, deve inter­ve­nire l’Onu per garan­tire pro­te­zione a quelle popolazioni.

Fron­tex è stata pre­sen­tata come un’agenzia capace di rispon­dere ade­gua­ta­mente al pro­blema degli sbar­chi. Il risul­tato è stato invece pessimo.

Fron­tex è figlia delle poli­ti­che secu­ri­ta­rie della For­tezza Europa per difen­dere quel poco di benes­sere che resta nel Vec­chio Con­ti­nente, fre­gan­do­sene di ciò che accade fuori dai pro­pri con­fini. Fron­tex è nata da que­sta men­ta­lità e con que­sto com­pito. Nel 2013 ci dice­vano che non ci sareb­bero più dovute essere tra­ge­die nel Medi­ter­ra­neo come quella di Lam­pe­dusa. Eppure nel 2014 ci sono stati più di 3600 morti, men­tre nel 2015 siamo già a quota 1700. È una presa in giro.

In Ita­lia, molte forze poli­ti­che e lo stesso mini­stro dell’Interno, Alfano, pro­pon­gono di affon­dare i bar­coni. Cosa pensa di que­sta proposta?

Voglio capire come vogliono pro­ce­dere. Cosa signi­fica affon­dare i bar­coni? Affon­darli prima che la gente salga a bordo signi­fica, sia chiaro, dichia­rare guerra alla Libia. Per affon­dare quei bar­coni si deve entrare nel ter­ri­to­rio libico e si può fare su auto­riz­za­zione dal governo libico, oppure in modo ille­git­timo. Nel primo caso mi domando: essere auto­riz­zati da quale governo? Da quello di Tobruk? Quel governo non con­trolla nulla, può mai auto­riz­zare un’operazione del genere? Nel secondo caso devi entrare in con­flitto con chi con­trolla quel ter­ri­to­rio. Que­sto equi­vale ad una dichia­ra­zione di guerra. Chi fa que­ste dichia­ra­zioni parla solo per dare fiato alla bocca.

Quali sono le pro­po­ste per evi­tare il per­pe­tuarsi di que­sta guerra cri­mi­nale con­tro i profughi?

Esi­stono almeno tre pro­po­ste. In pri­mis, andare alle radici del pro­blema, ossia nei paesi di ori­gine e risol­vere le cause della migra­zione for­zata. È un pro­getto di lungo periodo ma biso­gna ini­ziare. Secondo poi è neces­sa­rio pro­teg­gere i migranti for­zati nei paesi di tran­sito. Quando un eri­treo scappa va in Sudan o in Etio­pia ed è lì che si devono rea­liz­zare con­di­zioni di vivi­bi­lità. Infine, avere un pro­gramma euro­peo di rein­se­dia­mento, come avviene negli Stati Uniti o in Canada, per un numero con­si­de­re­vole di per­sone rico­no­sciute dall’Unhcr biso­gnose di pro­te­zione inter­na­zio­nale da ricon­durre legal­mente verso il paese che può offrire loro acco­glienza e asilo. Sono pro­po­ste ina­scol­tate dall’Europa, men­tre ai suoi con­fini migliaia di pro­fu­ghi sono mer­can­teg­giati con la com­pli­cità di appa­rati sta­tali e gruppi criminali.



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1 comment

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  1. antonio
    antonio 30 Giugno, 2015, 13:27

    Art 117 che è gerarchicamenteninferiore ai primi 12 articoli della costituzione ci ha tolto la sovranità legislativa…altresì non abbiamo quella monetaria ,politica e perfino giudiziaria vedi art 11 1 costituzione ..il diritto comunitario e una via di mezzo del diritto internazionale esso si potrebbe in contrasto con la convenzione di Vienna sul diritto ai trattati e le norme inderogabili internazionali.compresa la carta onu.siamo al limite del rispetto del trattato di Roma sul diritto alla vita,alla convenzione di Ginevra sulle condizioni analoghe alla schiavitù,ecc ecc la Grecia e un esempio trasparente …non si può continuare tra migliaia di suicidi,attività che chiudono e di gente che deve scegliere se mangiare o pagare tributi che tolgono la dignità umana per farla alle elite monetarie che emettono moneta con il cosiddetto signoraggio dove la moneta per costituzione quale bene pubblico accettato dal popolo deve appartenere ad esso…ma non si fa uso neanche dell.art 123 Maastricht per far risparmiare allo stato circa 80 miliardi…mi vergogno mi vergogno di essere un cittadino italiano rifiuto questa Europa

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