Otto barconi soccorsi al largo della Sicilia Dieci morti, mille salvati
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PORTO EMPEDOCLE (Agrigento) Il bilancio potrebbe essere soddisfacente per ufficiali e marinai che nel Mediterraneo in subbuglio sono riusciti a salvare 1.035 migranti in 24 ore, portandoli al sicuro nei porti siciliani. Ma l’equipaggio della nave Dattilo — che aveva già a bordo 318 disperati in fuga da guerre e fame —, quando si è accostato a una vecchia carretta che affondava, è riuscito a mettere in salvo 121 persone mentre fra le onde già galleggiavano tanti cadaveri. Dieci quelli recuperati. E poi anche la Dattilo, il pattugliatore d’altura Fiorillo, motovedette e mercantili entrati in azione, hanno ripiegato verso costa con i loro carichi dolenti. Così, ancora una volta, arrivano insieme intere famiglie atterrite ma felici e sacchi neri diretti all’obitorio.
Continua la tragedia del Mediterraneo, con l’insidia del bel tempo che muta di botto facendo sobbalzare barconi e gommoni. Come è accaduto martedì fino a notte fonda, 24 ore d’inferno per otto operazioni di soccorso alle quali se ne aggiunge una della Marina tunisina con 86 migranti salvati in extremis al largo della costa di Zarzis. La Guardia costiera, come sempre allertata con chiamate satellitari spesso effettuate dagli stessi scafisti, si è spinta fino a 50 miglia a nord della Libia dove sono stati concentrati anche tre mercantili, uno dei quali ha salvato 183 persone. Poi l’arrivo del Fiorillo con il recupero di altri 319 migranti e quindi una unità della Marina militare inserita nel cosiddetto dispositivo Triton.
I migranti viaggiavano su cinque gommoni e due barconi con un carico di famiglie provenienti dall’area subsahariana, da Siria, Palestina, Tunisia, Libia. Fra loro più di 30 bambini e almeno 50 donne, di cui una siriana incinta in condizioni preoccupanti. Di qui la decisione di trasferirla con marito e tre figli con una veloce motovedetta dirottata verso il Poliambulatorio di Lampedusa. Gli altri hanno continuato la navigazione verso Porto Empedocle dove sono arrivati ieri pomeriggio, ponendo nuovi pesanti problemi. Come succede a Pozzallo o ad Augusta, ieri il centro provvisorio d’accoglienza è stato installato al porto, affollatissimo.
Le polemiche continuano a dividere il mondo politico. Il deputato pd Khalid Chaouki chiede alla Commissione Ue di uscire da «una inspiegabile indifferenza». Appello condiviso dall’Arci che chiede di aprire «canali umanitari» e da Medici senza frontiere con Chiara Montaldo: «Mettiamoli in condizione di viaggiare legalmente senza rischiare la vita» . Il leader leghista Matteo Salvini attacca: «Quei morti pesano sulla coscienza di chi invita queste persone a partire, quindi Renzi, Alfano e l’Ue li hanno sulla coscienza. Ci stiamo avvicinando a quota 4 mila morti in poco più di un anno». La replica del ministro dell’Interno: «Forse Salvini di morti ne voleva 200 mila, così prendeva più voti».
Felice Cavallaro
I migranti viaggiavano su cinque gommoni e due barconi con un carico di famiglie provenienti dall’area subsahariana, da Siria, Palestina, Tunisia, Libia. Fra loro più di 30 bambini e almeno 50 donne, di cui una siriana incinta in condizioni preoccupanti. Di qui la decisione di trasferirla con marito e tre figli con una veloce motovedetta dirottata verso il Poliambulatorio di Lampedusa. Gli altri hanno continuato la navigazione verso Porto Empedocle dove sono arrivati ieri pomeriggio, ponendo nuovi pesanti problemi. Come succede a Pozzallo o ad Augusta, ieri il centro provvisorio d’accoglienza è stato installato al porto, affollatissimo.
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Felice Cavallaro
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